Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.
(WSI) – Attivisti anti-guerra, ambientalisti, no global anti-capitalisti: per 48 ore, fino a domani giorno del G20, Londra rischia di essere messa a ferro e fuoco da una pletora di manifestazioni; un sottofondo variopinto, rumoroso e forse violento al summit dei 20 più potenti leader del mondo che tentano di trovare una via d’uscita alla crisi economica.
Migliaia di manifestanti sono affluiti davanti alla Banca di Inghilterra. A fronteggiarli sul posto centinaia di poliziotti britannici. Al grido di «Aboliamo i soldi» e di altri slogan, i manifestani premono con forza contro i cordoni delle forze dell’ordine impegnate a respingere indietro la folla. Da questa mattina elicotteri sorvolano la capitale britannica. Numerosi edifici della City, il distretto finanziario di Londra, sono stati circondati mentre diverse strade sono chiuse al traffico. I dipendenti delle banche oggi non indossano il tradizionale completo gessato ma dei semplici jeans per evitare di essere possibili bersagli dei manifestanti. Sei persone sono finite in manette fino a questo momento.
Non ne puoi piu’ della Borsa? Sbagliato, perche’ qualcuno guadagna sempre. Prova ad abbonarti a INSIDER: costa meno di 1 euro al giorno. Clicca sul
link INSIDER
Tensione anche a Cannon Street, nella City di Londra, dove si sono concentrati i gruppi anarchici: gli agenti, massicciamente schierati, hanno usato manganelli per evitare che la marcia raggiungesse la sede della Banca d’Inghilterra. Le misure di sicurezza sono imponenti con cecchini sopra i tetti, tombini bullonati, quasi 3.000 telecamere di sicurezza ad ogni angolo delle strade: tutto è pronto nella capitale britannica per un’operazione-sicurezza che non ha precedenti (costo previsto 7,5 milioni di sterline, circa 8,4 milioni di euro). Oggi il centro della protesta è dunque la City di Londra, vista da molti come l’ombelico dell’attuale crisi.
Domani le manifestazioni si concentreranno all’ExCel Centre a Docklands, nella parte orientale della città, dove avverrà il vertice. Oggi quattro marce di protesta, “I Cavalieri dell’Apocalisse”, usciranno da altrettante stazioni del metro e convergeranno verso le sedi della Bank of England e l’ambasciata Usa: da Moorgate il rosso, che rappresenta gli orrori della guerra; da Liverpool Street, il verde, che simboleggia i cambiamenti climatici; da London Bridge, l’argento, simbolo dei guai creati dai finanzieri; e da Cannon Street, il nero, che ricorda quanti hanno perso il lavoro per la crisi. I gruppi della coalizione “G20 Meltdown” (in riferimento alla catastrofe che risulterebbe dalla fusione di un reattore nucleare) si sono dati appuntamento dinanzi alla Bank of England, trasformata in fortezza, «il ventre della bestia».
Nel primo pomeriggio, invece, la Coalizione contro la Guerra manifesterà dinanzi all’ambasciata statunitense a Londra per chiedere il ritiro delle truppe da Iraq e Afghanistan e il disarmo nucleare. La cosiddetta “Campagna per il Cambiamento climatico”, programmata a Square Mile, dovrebbe infine portare nel pomeriggio un blocco di ghiaccio fino al recinto di Ex-Cel. La polizia dovrà tenere il passo con l’evoluzione delle tattiche dei manifestanti: gli organizzatori hanno detto ai loro accoliti di muoversi in continuazione, rimanere in piccoli gruppi ed essere pronti ad obbedire” agli sms che indicheranno gli obiettivi.
Il timore è che i gruppi anarchici -che nelle chat della blogosfera hanno annunciato attacchi a banche, a negozi e agli impiegati della City- cercheranno anche scontri diretti con la polizia. È noto per esempio che, nell’ultima settimana, gruppi come Whitechapel Anarchist Group, Class War e Wombles, hanno avuto riunione carbonare per coordinare le tattiche. La polizia comunque ha chiesto ai lavoratori della City di andare in ufficio in abiti informali o – ancora meglio – tentare di lavorare da casa.
Copyright © La Stampa. All rights reserved