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Futures Usa virano in negativo per delusione Pil

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New York – I futures americani peggiorano virando in territorio negativo, dopo la pubblicazione della seconda lettura del Pil Usa del terzo trimestre.

Il prodotto interno lordo degli Stato Uniti è cresciuto nel terzo trimestre del 2%, contro il +2,5% riportato nella stima preliminare. Il dato, reso noto dal dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, è stato peggiore delle previsioni, in quanto gli analisti avevano previsto un incremento del 2,5%.

La revisione al ribasso dell’indicatore è stata provocata da due fattori: intanto, le aziende hanno ridotto le scorte (e di solito ciò avviene quando non si è particolarmente ottimisti sulla performance futura delle vendite); altro fattore, le stesse aziende non hanno investito come si era previsto inizialmente.

Attesi nella sessione odierna volumi bassi, in vista della festività del Thanksgiving che sarà celebrata dopodomani, giovedì 24 novembre. Mista e debole la performance degli altri listini europei.

Fari sul fallimento della super-commissione Usa, che non è stata capace di trovare un accordo su tagli alle spese per un valore di $1.200 miliardi. “Dopo mesi di duro lavoro, siamo giunti alla conclusione che non è possibile raggiunge un accordo bipartisan”, si legge in una nota. La mancanza di un accordo farà scattare a questo punto tagli automatici a partire dal 2013. La “buona notizia” è che le agenzie di rating S&P e Moody’s non sono intervenute per modificare la valutazione degli Stati Uniti. Ma alcuni investitori temono la stessa impasse che fece parlare di sé l’America nel mese di luglio, quando repubblicani e democratici non riuscirono a trovare – per molte settimane – un accordo per innalzare il tetto sul debito. Inoltre, la terza agenzia di rating Fitch ha affermato che potrebbe ridurre l’outlook sulla valutazione a tripla AAA.

Sul fronte del mercato valutario, l’euro che ha scontato tra l’altro la dichiarazione del portavoce della cancelliera tedesca Angela Merkel – che ha affermato che la Germania non ha “un nuovo bazooka” per combattere contro la crisi dei debiti sovrani – azzera i guadagni ed è scambiato al momento piatto contro il dollaro a $1,3489. La valuta perde contro il franco svizzero lo 0,17% a CHF 1,2353, mentre sale sullo yen dello 0,23%, a JPY 104,03.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio sono in rialzo dello 0,63%, a $97,53 al barile, mentre le quotazioni dell’oro sono in crescita dello 0,61%, a $1.668,90 l’oncia.

Alle 14.50 ora italiana (8.50 ora di New York), i futures sull’indice S&P500 sono in ribasso di 6 punti (-0,50%), a $1.184,70.

In calo di 16 punti (-0,71%) i futures sul Nasdaq a 2.197,75.

In flessione di 55 punti (-0,47%) i futures sul Dow Jones, a 11.474 punti.

I rendimenti dei Tresury a 10 anni si attestano in calo all’1,946%.