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Futures Usa trascinati al ribasso dalle banche, nel post JP Morgan

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New York – Futures sui principali indici azionari Usa in calo (vedi valori a fondo pagina) in seguito all’annuncio di JPMorgan Chase, che ha perso circa $2 miliardi su un investimento speculativo legato a titoli di credito derivati.

Il Dow Jones perde lo 0,45%, il Nasdaq lo 0,15% e l’indice S&P 500 lo -0,46%. La notizia del gigantesco buco nei conti dell’istituto, il maggiore della nazione per numero di asset, pesa sull’intero comparto finanziario e fa presagire dei cali anche per Bank of America, Goldman Sachs e Morgan Stanley, oltre naturalmente che per la stessa JPM. Il settore conta per ben il 15% dell’indice S&P500 ed e’ il secondo piĂą grande in Usa.

Gli investitori attendono anche una serie di dati macro, tra cui il report sull’indice dei prezzi alla produzione, oltre all’indice sulla fiducia del Michigan. Le attese sono per una lettura a 76,2, rispetto al 76,4 del report finale di aprile.

Intanto dalla Cina arrivano segnali poco incoraggianti. In calo la produzione industriale, +9,3% su base annua ad aprile, rispetto all’11,9% i marzo. Il consensus parlava di un più robusto 12,2%. Su base mensile seasonally adjusted appena +0,34%.

Mancano ormai pochi giorni al listing di Facebook. L’offerta pubblica iniziale (Ipo, Initial Public Offering) del social network sarebbe già sottoscritta in eccesso. Ma gli analisti avvertono che il prezzo, e la valutazione fino a $96 miliardi, sarebbero eccessivi.

Dal fronte economico degli Stati Uniti, attesi i dati dati sull’indice dei prezzi alla produzione alle 14.30, mentre alle 15.55 indice di fiducia del Michigan.

In ambito valutario, l’euro è sceso fino al nuovo minimo degli ultimi tre mesi a $1,2905, riflettendo anche la tensione sulle imminenti aste, che vedranno protagoniste tra oggi e la prossima settimana l’Italia, la Francia e la Spagna. La valuta si appresta a concludere la seconda settimana in territorio negativo. Al momento, il rapporto euro/dollaro è ingessato con +0,02% a $1,2932, mentre contro lo yen la moneta unica azzera i guadagni e rimane piatto con -0,02% a JPY 103,28. Rapporto dollaro/yen invariato a JPY 79,86.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio perdono lo 0,95% a 96,16 al barile, mentre le quotazioni dell’oro sono in flessione dello 0,71%, a $1.584,10 l’oncia. Prosegue incessante la discesa delle commodities, con l’indice di riferimento Standard & Poor’s GSCI Index, che rappresenta la performance di 24 materie prime, che accusa la serie di perdite peggiore dal dicembre del 2008 e che dopo essere sceso ad aprile, a maggio e agli inizi di questo mese, azzera i guadagni dall’inizio dell’anno. Nell’ultimo decennio, l’unica volta che l’indice ha accusato un calo su base annua è stato nel 2008, quando è crollato del 43%.

Alle 15.06 ora italiana (le 9.06 di New York), i futures sull’indice S&P500 arretrano -0,74%, a 1.357,40 punti.

I futures sul Nasdaq giĂą -0,66%, a 2.601,50 punti.

I futures sul Dow Jones scendono -0,64%, a 12.752 punti.