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Futures Usa spiazzati da FedEx, dati macro snobbati

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Quando manca mezz’ora all’avvio delle contrattazioni i futures sui principali indici della borsa americana continuano a viaggiare appena sopra la parita’, (vedi quotazioni a fondo pagina), preannunciando una partenza sottotono all’indomani di una seduta debole.

Non basta il dato superiore alle attese dell’avvio dei cantieri edili a novembre, rimbalzato piu’ delle attese. Nemmeno le richieste per sussidi di disoccupazione, diminuite di 3000 unita’ a 420000, hanno dato maggiore fiducia agli operatori nonostante il risultato sia migliore delle stime.

Il mercato fa i conti con la trimestrale del corriere FedEx (FDX), considerato il baromentro dell’economia Usa.

Sul fronte macro Usa resta in calendario l’indice Fed Philadelphia (alle 16:00).

Quanto all’Europa, fari puntati sul vertice Ue. La riunione dei leader europei si tiene oggi e domani a Bruxelles con all’ordine del giorno il potenziamento del fondo salva-stati e l’aumento di capitale della Banca Centrale europea. “Il summit Ue che inizia oggi potrebbe essere l’ultimo evento significativo dell’anno per il mercato”, ha detto a Marketwatch Jane Foley, strategist per le valute di Rabobank International.

Si segnala l’asta di titoli di stato spagnoli. All’indomani del monito arrivato da Moody’s per un possibile downgrade, Madrid e’ riuscita a vendere bond per 2.4 miliardi di euro ma qualche analista si aspettava di piu’. Il dato piu’ importante e’ pero sui rispettivi rendimenti: i titoli a 15 anni (618 milioni) hanno toccato 5.986% dal 4.552% dell’asta del 21 ottobre con una domanda rispetto all’offerta di 2.5 volte contro 1.4. Lo yield dei bond a 10 anni e’ passato a 5.485% dal 4.632% del 18 novembre con bid-to-cover ratio di 1.67 volte contro 1.84 dell’asta precedente.

Il premio rischiesto dagli investitori per avere in portafoglio titoli spagnoli a 10 anni rispetto all’equivalente Bund tedesco si e’ confermato intorno al 2.5%, stando ai dati FactSet Research, contro il 2.4% di ieri. Il costo per assicurarsi contro il possibile default del paese si e’ ampliato con il credit default swaps a 5 anni a 323 punti base da 320 di ieri. Questo significa che per assicurare $10 milioni di titoli spagnoli servono $323.000 all’anno.

A Piazza Affari in particolare pesa l’andamento delle banche dopo i giudizi di Royal Bank of Scotland, che ha avviato la copertura sui titoli bancari italiani, emettendo pero’ rating sell su Ubi Banca, Monte dei Paschi, Banca Popolare di Milano. La copertura dei titoli Mediobanca e Unicredit e’ stata avviata con una valutazione “hold”, mentre l’unico “buy” e’ stato ricevuto da Intesa SanPaolo.

Oggi e’ arrivato anche il conto Basilea 3. Di fatto, per adeguarsi alle nuove norme che saranno introdotte gradualmente dal primo gennaio del 2013, il sistema bancario italiano subira’ un impatto di circa 40 miliardi di euro.

Come se non bastasse il centro studi di Confindustria ha tagliato le stime sul Pil italiano, affermando che l’Italia delude e che la sua economia rimane indietro.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, ifutures sul petrolio con consegna gennaio sono in calo dello 0.46% a quota $88.21 il barile. Il derivato con scadenza febbraio dell’oro segna -0.58% a $1378.10 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro e’ in rialzo dello 0.16% a quota $1.3235. Quanto ai Treasury, il rendimento del decennale e’ a quota 3.51% dal record di ieri a 3.563%.

Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 avanza di 1.30 punti (+0.11%) a quota 1233.40.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in rialzo di 4.50 punti (+0.20%) in area 2205.75.

Il contratto sull’indice Dow Jones guadagna 10 punti a quota 11425 (+0.09%).