Quando manca mezz’ora all’avvio delle contrattazioni a Wall Street, i derivati sui principali indici di borsa americani (vedi quotazioni a fondo pagina) viaggiano sotto i livelli di parita’, preannunciando una partenza negativa per i listini.
Il mercato continua ad essere soggetto a pressioni nonostante la sorpresa positiva proveniente dagli ultimi dati macro. Il motivo e’ da ricercare nelle notizie provenienti dall’Asia. Un terremoto di grande intensita’, 8,9 gradi della scala Richter, ha scosso il Giappone venerdi’ (coinvolta anche Tokyo), innescando uno tsunami alto 10 metri lungo le aree costiere. Lanciato l’allarme per circa 20 paesi, comprese le Hawaii e la costa occidentale americana.
L’evento ha chiaramente ridotto l’appetito per il rischio nell’ultima seduta di una settimana gia’ di per se’ molto negativa per i listini azionari mondiali. Andando ad aggiungersi ai timori per la crisi del debito sovrano dell’area periferica della zona euro e all’instabilita’ della regione mediorientale e nordafricana, in particolare in Libia dove e’ in corso una guerra civile.
I mercati asiatici hanno chiuso in ribasso e le piazze finanziarie europee proseguono in territorio negativo compromettando la fiducia degli investitori nell’azionario, gia’ minacciata dall’instabilita’ della Libia e dell’area del Golfo Persico (i governi di Arabia Saudita, Kuwait, Yemen e Oman devono tutti vedersela con le proteste della popolazione).
Sul fronte macro le vendite al dettaglio sono aumentate dell’1% in febbraio, come previsto. Si tratta dell’ottavo risultato utile consecutivo. Anche depurati della componente auto, i numeri hanno convinto. Dopo l’apertura dei mercati sara’ la volta della fiducia dei consumatori di marzo e delle scorte di magazzino di gennaio.
Intanto i trader continuano a tenere d’occhio i movimenti sul mercato energetico. Dove i futures con scadenza aprile del greggio scambiano in flessione di $2,81 a $99,89 il barile, retrocedendo dai massimi di due anni e mezzo. I contratti con scadenza aprile dell’oro arretrano dello 0,19% a $1.409,8 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro cede lievemente terreno sul dollaro, in area $1,3787 (-0,07%). Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,37%, in ribasso di 0,7 punti base.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 arretra di 1,9 punti a quota 1.287,6 (-0,15%).
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in calo di 5,25 punti a 2275,5 (-0,23%).
Il contratto sull’indice Dow Jones scambia in ribasso di 35 punti (-0,29%) in area 11.885.