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Futures Usa scivolano: i dati macro non aiutano

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New York – Quando manca mezz’ora all’avvio delle contrattazioni, i derivati sui principali indici della borsa americana b>(vedi quotazioni a fondo pagina) scambiano in flessione, facendo pensare ad un avvio di seduta debole, dopo che negli ultimi due giorni l’azionario globale ha bruciato $1.600 miliardi.

Il mercato azionario Usa ha sfiorato i livelli migliori di seduta nelle ultime ore, prima di ritracciare subito dopo la pubblicazione dei dati macro su immobiliare e inflazione. I nuovi cantieri edili hanno deluso le attese, calando in febbraio di ben il 22,5% su base mensile a un tasso annualizzato di 479.000 unita’. Una sorpresa decisamente negativa se si pensa che erano previste 575.000 unita’.

I prezzi alla produzione sono invece aumentati dell’1,6% su base tendenziale, molto di piu’ dello 0,6% atteso dagli analisti. Esclusa la componente energetica e alimentare, il dato core ha registrato un piu’ tiepido +0,2%, in sintonia con le aspettative. A stupire e ‘in particolare il rialzo dei prezzi alimentari, cresciuti ai massimi di oltre 30 anni.

In Giappone l’indice Nikkei ha chiuso in rialzo del 5,7%, recuperando parte dei cali pari oltre al 16% accusati nelle due sedute precedenti. La crisi alle centrali nucleari danneggiate di Fukushima Daiichi continua ad attirare l’attenzione e le preoccupazioni degli operatori. Nel frattempo la Banca del Giappone ha iniettato altra liquidita’ nei mercati.

I mercati mondiali, dicono i trader, rimarranno con ogni probabilita’ irrequieti finche’ non verranno fornite prove concrete che il rischio di fuoriuscite radioattive sia da escludere. “C’e’ la situazione in Giappone e ovviamente anche quella in Medioriente”, sottolinea Peter Cardillo, chief market economist di Avalon Partners, facendo riferimento al Bahrein, una piccola isola vicino all’Arabia Saudita dove le autorita’ hanno dichiarato lo stato di emergenza per tre mesi in seguito agli scontri tra forze di polizia e rivoltosi.

“Il mercato ha ignorato i nuovi sviluppi in Bahrein finora. Ma le rivolte si stanno estendendo ai villaggi e l’esercito saudita sta facendo il suo ingresso nel paese. E’ una situazione molto esplosiva”. A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato l’Iran, con il presidente Ahmadinejad che ha definito “ingiustificabile e irreparabile” l’azione intrapresa dal regno dei Due Mari per sedare le rivolte di matrice sciita. Intanto si e’ sentita un’esplosione alla piattaforma petrolifera dell’Agip in Nigeria, nei pressi del Delta del Niger. Ancora non si conoscono le cause.

Sugli altri mercati, i prezzi del petrolio tornano a correre sulla paura di una carenza delle scorte per effetto dei disordini nel Golfo Persico e dell’instabilita’ in Libia. I futures con scadenza aprile del greggio scambiano in progresso di $1,5 a $98,68 il barile. I contratti con scadenza aprile dell’oro avanzano dello 0,67% a $1.402,1 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro paga il declassamento di due tacche del rating sul debito di Moody’s sul Portogallo e cede terreno sul dollaro, in area $1,3967 (-0,22%). Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,28%, in ribasso di 2,4 punti base.

Alle 14:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 arretra di 0,7 punti a quota 1.274,6 (-0,05%).

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in rialzo di 1 punto a 2246(+0,04%).

Il contratto sull’indice Dow Jones scambia in ribasso di 5 punti (-0,04%) in area 11.784.