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Futures Usa riducono i guadagni, tornano timori mercato lavoro

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New York – Futures sui principali indici azionari Usa riducono i guadagni delle prime ore della mattinata (vedi valori a fondo pagina), dopo la pubblicazione di una carrellata di dati economici contrastati. Sotto i riflettori le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione, che hanno deluso le stime salendo nella settimana che si è conclusa lo scorso 7 aprile a 380.000 unità, ovvero al massimo dalla fine di gennaio. Ora, è vero che si tratta di numeri stagionali: tuttavia i timori sulle condizioni del mercato del lavoro Usa sono confermati dalla media delle ultime quattro settimane del dato, molto più attendibili nel riuscire a fare il punto sulla situazione, che hanno testato il record in un mese. L’attenzione degli operatori torna sull’occupazione Usa, dopo il rapporto deludente che è stato pubblicato lo scorso venerdì e che ha visto i nuovi posti di lavoro crescere di 120.000 unità, molto meno della media degli ultimi mesi di 200.000 unità.

Bene invece la performance a febbraio del deficit commerciale, che è sceso a 46 miliardi di dollari, più delle attese. Focus invece sull’indice dei prezzi alla produzione, che è rimasto invariato a marzo, salendo su base annua al ritmo più debole dal gennaio del 2010.

Debolezza dopo i dati sui contratti sugli indici, all’indomani della giornata che ha visto Wall Street interrompere cinque sessioni di ribassi. “Siamo nel pieno della stagione degli utili societario e ritengo che gli operatori stiano guardando alle prossime settimane, che saranno molto interessanti visto che molte saranno le blue chip che renderanno noti i loro conti”, ha commentato in una intervista a Marketwatch Morten Kongshaug, stretgist numero uno presso Danske Bank. Continuando, l’esperto ha affermato che è possibile che “i mercati azionari, almeno in questo momento, non presteranno molta attenzione a quanto sta accadendo in Europa”. In giornata dopo la chiusura si guarderà ai conti di Google, mentre domani toccherà a JPMorgan e Wells Fargo.

Tra i fattori positivi, le parole del vice presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, che ha rimarcato come i tassi di interesse resteranno a livelli “eccezionalmente bassi ancora a lungo”, per supportare il più possibile il processo di ripresa economica e di aumento dell’occupazione. Problema occupazione che riguarderebbe un po’ tutte le banche centrali al momento e che sarà il vero grattacapo da risolvere, con l’inflazione che rimane ancora sotto controllo. Yellen ha detto di vedere poco probabile un ritorno a breve a tassi di disoccupazione “naturali”. Il numero die della Fed non ha chiuso insomma la porta all’arrivo di nuovi stimoli monetari, nel caso in cui la ripresa economica dovesse richiedere una spinta in più e ha aggiunto che che tutti i membri della Banca centrale americana sono disposti a fare quanto in loro potere pur di salvaguardare il percorso di ripresa.

In ambito valutario, l’euro rimane in rialzo nei confronti del dollaro, salendo dello 0,2% a $1,3135; sullo yen, la moneta unica guadagna lo 0,28% a JPY 106,28. Rapporto dollaro/yen piatto con +0,06% a JPY 80,89.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio fanno dietrofront, scendendo dello 0,10% a $102,60 al barile, mentre le quotazioni dell’oro incrementano le perdite con -0,33% a $1.654,80.

Alle 15.00 ora italiana (le 9 di New York), i futures sull’indice S&P500 avanzano di appena 0,50 punti (+0,04%), a quota 1.364,50.

I futures sul Nasdaq sono in crescita di 4,25 punti (+0,16%), a 2.709.

I futures sul Dow Jones recuperano 7 punti (+0,05%), a 12.751.

Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano in flessione al 2,019%.