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Futures Usa riducono i guadagni per delusione beni durevoli

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New York – I futures sui principali indici azionari Usa riducono i guadagni (vedi valori a fondo pagina), sulla scia della delusione per il dato relativo agli ordini dei beni durevoli di febbraio. Il dato è salito del 2,2%, segnando il quarto rialzo su cinque mesi; tuttavia gli analisti avevano stimato una performance più solida, pari a un incremento del 2,8%. In ogni caso, escluso il settore dei trasporti, gli ordini sono cresciuti dell’1,6%, più del +1% atteso dal consensus.

L’indicatore condiziona anche la performance delle borse europee, che proseguono la sessione all’insegna della volatilità e del nervosismo. Questo, proprio in quanto gli investitori di tutto il mondo guardano con maggiore preoccupazione ai dati provenienti dal fronte economico degli Stati Uniti, che stanno mettendo in evidenza la fragilità della ripresa del paese. Lo stesso Ben Bernanke, presidente della la Federal Reserve ha detto senza mezzi termini che “è ancora troppo presto per cantare vittoria, aggiungendo che, anche se “le recenti notizie sono state positive, occorre essere cauti e assicurarsi che la ripresa sia sostenibile”. E sulla possibilità di un nuovo piano di acquisti di asset? “Non escludiamo alcuna opzione”.

Dopo le dichiarazioni di Angel Gurria, numero uno dell’Ocse, le speranze sono rivolte anche alla possibilità che la Bce faccia di più per arginare una crisi che potrebbe contagiare il mondo intero. Attesa per le prossime mosse dell’Ue, che secondo Gurria dovrebbe creare un “firewall”, ovvero una potenza di fuoco, di 1.000 miliardi di euro.

Intanto, facendo il punto della situazione, da segnalare che l’indice S&P500 è cresciuto +3,4% da inizi marzo ad oggi, e si avvia a chiudere in positivo il quarto mese di fila. Sarebbe la scia di rialzi più sostenuta dal 2009.

Dal fronte societario, protagonista Bank of America. Il colosso americano starebbe, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, creando una commissione internazionale di consulenza che avrebbe lo scopo di aiutare il numero uno, amministratore delegato Brian Moynihan, a mettere a punto una strategia globale.

Tra le banche attenzione anche a Goldman Sachs, che ha raggiunto un accordo per modificare la struttura del proprio cda per convincere un fondo pensione a lasciar cadere la proposta di un azionista che, se accolta, avrebbe potuto costringere il ceo Lloyd Blankfein a rinunciare alla sua posizione di presidente.

In ambito valutario, l’euro sul dollaro è praticamente piatto a $1,3325 (+0,06%), mentre nei confronti dello yen scende dello 0,15%, a JPY 110,61. Rapporto dollaro/yen in flessione -0,24%, a JPY 82,99.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio scendono dell’1,13%, a quota $106,12 al barile, mentre le quotazioni dell’oro arretrano dello 0,77% a $1.674,70 l’oncia (-0,48%).

Alle 14.55 ora italiana (le 8.55 di New York), i futures sull’indice S&P500 avanzano di appena 0,75 punti (+0,05%), a quota 1.407,25 punti.

I futures sul Nasdaq sono in rialzo di 3,75 punti (+0,14%), a 2.780 punti.

I futures sul Dow Jones guadagnano 13 punti (+0,10%), a 13.137 punti.

Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano al 2,205%.