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Futures Usa riducono cali, ma pesano Europa e allarmi utili aziende

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New York – Futures sui principali indici azionari Usa riducono le perdite (vedi valori a fondo pagina), in attesa di nuovi risultati sulla performance delle società statunitensi nel secondo trimestre. In giornata sono 41 i nomi che comunicheranno i risultati di bilancio. Tra questi spicca Apple. Euro a $1,2084. Treasury in ribasso, rendimenti crescono +1,53% all’1,44%, dopo che nella giornata di ieri erano scivolati – insieme ai tassi ai 30 anni- ai minimi storici, rispettivamente all’1,3960% e al 2,4752%.

Occhio alla performance dello S&P 500, che ha perso -1,9% negli ultimi due giorni di contrattazione, con gli investitori che hanno guardano soprattutto al deterioramento delle condizioni macroeconomiche e dei debiti di Italia e Spagna. Oggi il tasso decennale spagnolo ha testato un nuovo record dall’introduzione dell’euro, sopra il 7,60%.

“I titoli azionari continueranno a puntare verso il basso, fino a quando i mercati comprenderanno a pieno la realtà dei tassi di interesse Ue più elevati e il fatto che non ci sono alcuni progressi dal fronte della Grecia – ha detto, in un’intervista rilasciata a Bloomberg Witold Bahrke, strategist senior presso PFA Pension A/S a Copenhagen – L’attenzione si sta spostando sulle politiche fiscale rispetto a quelle monetarie”.

Notizie no dal fronte macro, con la pubblicazione dell’indice manifatturiero degli Stati Uniti come flash PMI, stilato da Markit, che è sceso a luglio a 51,8 punti dai 52,5 punti precedenti, attestandosi al livello minimo dal dicembre del 2010.

Intanto le borse europee, in calo, scontano l’ennesima notizia negativa, che questa volta ha visto la scure di Moody’s abbattersi contro la Germania, l’Olanda e il Lussemburgo. L’outlook dei tre paesi è stato infatti tagliato a “negativo”.

E’ ai continui problemi europei che Wall Street guarda: il continuo indebolimento dei fondamentali macroeconomici della Germania – stamane è stato reso noto il dato sull’attività manifatturiera tedesca, che ha visto l’indice PMI precipitare a luglio a 43,3 dai 45 di giugno, al minimo in più di tre anni – conferma come il motore dell’economia europea sia sempre più in diffi coltà. I trader non solo di Wall Street ma di tutto il mondo guardano anche all’indice preliminare sull’attività manifatturiera in Cina, stilato da HSBC che, anche se è salito a luglio, rimane sotto della soglia dei 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione ed espansione.

Riguardo alla stagione degli utili Usa, delle 130 società nell’indice S&P500 che hanno reso noti i risultati di bilancio fino a questo momento, il 72% circa è riuscito a battere le attese degli analisti. Fatturato in crescita +3% in media, mentre utili +0,2%.

Dal fronte societario, sotto i riflettori Texas Instruments, dopo che il colosso ha reso noto che l’utile per azione del terzo trimestre si attesterà tra 34 e 42 centesimi per azione, su un fatturato di $3,21-3,47 miliardi; gli analisti avevano stimato un attivo per azione di 43 centesimi su un giro d’affari di $3,53 miliardi.

Focus anche su UPS, lo spedizioniere internazionale numero uno al mondo, che ha tagliato le stime sugli utili dell’intero anno. Esattamente, la società prevede che nell’intero anno l’attivo per azione si attestarà tra $4,50 e $4,70 per azione, in calo rispetto alla precedente proiezione di $4,75-$5 per azione. I profitti del secondo trimestre sono stati pari a $1,15 per azione, inferiori agli $1,17 per azione attesi dagli analisti. “L’aumento dell’incertezza negli Stati Uniti, la continua debolezza delle esportazioni asiatiche e la crisi dei debiti in Europa stanno avendo un impatto sulle proiezioni relative alla crescita economica – ha scritto Scott Davis, amministratore delegato di UPS in un comunicato – Stiamo effettuando gli aggiustamenti necessari per rispondere alle condizioni dense di sfide del contesto attuale”.

Profit warning anche da parte di Du Pont, colosso chimico Usa, che ha dichiarato di ritenere che gli utili del 2012 si attesteranno nella parte più bassa del range di previsioni reso noto, a causa delle “incertezze” economiche e valutarie. DuPont, secondo produttore chimico degli Stati Uniti, stima un utile per azione compreso tra $4,20-$4,40, esclusi gli oneri straordinari, comunque in rialzo rispetto ai $3,93 per azione del 2011.

Lockheed Martin: gli utili operativi del colosso della difesa sono saliti a $781 milioni, o $2,38 per azione, dai $742 milioni, o $2,14 per azione, dello stesso periodo dello scorso anno. Per il 2012, il colosso prevede utili tra $7,90-$8,10 per azione, meglio delle sue precedenti stime (tra $7,70 e $7,90 per azione. Il titolo è però in calo.

Altria: la conglomerata nota per essere il colosso del tabacco ha visto gli utili del secondo trimestre quasi triplicarsi, grazie a +9,6% del fattirato. Profitti a $1,23 miliardi, o 60 centesimi per azione, contro i $444 milioni, o 21 centesimi per azione, dello stesso periodo dello scorso anno. Altria ha anche migliorato l’output, prevedendo per il 2012 utili -tenendo conto dei vari aggiustamenti – tra $2,19 e $2,33 per azione, rispetto ai precedenti $2,17-$2,23 per azione. Gli analisti di FactSet avevano stimato $2,21 per azione. Ma il titolo è in flessione.

At&t: Utili del secondo trimestre in rialzo a $3,9 miliardi, o 66 centesimi per azione, contro i $3,59 miliardi, o 60 centesimi per azione del secondo trimestre del 2011. Risultato migliore dei 63 centesimi per azione attesi. Fatturato in crescita a $31,58 miliardi, lievemente al di sotto dei $31,7 miliardi attesi.

In ambito valutario, l’euro scende sul dollaro a $1,2084 (-0,25%). Dollaro/yen -0,18% a JPY 78,22, mentre euro/yen -0,45%, a JPY 94,54.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio giù -0,23%, a quota $87,94 al barile, mentre le quotazioni dell’oro a $1.574,60 l’oncia (-0,18%).

Alle 15.10 ora italiana (le 9.10 di New York), i futures sull’indice S&P500 arretrano -0,10.

I futures sul Nasdaq +0,09%.

I futures sul Dow Jones scendono -0,06%.