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Futures Usa piatti, timori sul mercato del lavoro

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New York – Futures sui principali indici azionari Usa rimangono praticamente sulla parità (vedi valori a fondo pagina) dopo la pubblicazione dei dati relativi alle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione e all’indice dei prezzi al consumo, importante termometro dell’andamento dell’inflazione degli Stati Uniti. Da segnalare che il deficit delle partite correnti, balzato nel primo trimestre al balzo degli ultimi tre anni, a $137,3 miliardi. E’ il valore più elevato dal quarto trimestre del 2008.

Euro a $1,2581.

Gli indicatori sono stati contrastati; preoccupano le condizioni del mercato del lavoro Usa, visto che il numero dei lavoratori che hanno presentato richiesta per la prima volta al fine di ottenere i sussidi di disoccupazione sono saliti a un livello superiore alle stime. Inoltre, la media delle ultime settimane – un indicatore più attendibile in quanto meno soggetto alle fluttuazioni settimanali – ha testato il record delle ultime sei settimane.

Dall’altro lato l’indice dei prezzi al consumo ha segnato a maggio il calo più forte degli ultimi tre anni e mezzo, complice lo scivolone dei prezzi della benzina. L’indicatore può essere interpretato positivamente, in quanto la Fed si trova ad operare in un contesto di contenimento dell’inflazione e dunque ha un ampio margine per adottare nuove manovre di quantitative easing.

Dall’Europa continuano ad arrivare notizie poco incoraggianti sullo stato di salute dei paesi membri dell’Eurozona. L’asta italiana ha confermato quanto gli analisti avevano previsto, ovvero un sensibile rialzo dei rendimenti. Di fatto, il tasso sui bond a tre anni è balzato al 5,30%, attestandosi al record da dicembre.

Alta tensione sul mercato dei titoli di stato periferici. Sempre più preoccupante la situazione della Spagna, con i tassi sui titoli a 10 anni che hanno toccato la soglia del 7%, esattamente il livello che ha costretto altri Piigs, come Irlanda, Portogallo e Grecia, a chiedere un piano di salvataggio. Finora, Madrid ha chiesto aiuti “solo” per le sue banche.

La Spagna fa i conti oggi con la decisione dell’agenzia di rating Moody’s Investors Service di tagliare nuovamente il giudizio sul debito sovrano della Spagna, da A3 a Baa3. Colpito anche il rating di Cipro.

Cresce l’attesa degli investitori sui risultati delle elezioni del 17 giugno in Grecia, dopo che le elezioni del 6 maggio si sono rivelate inconcludenti. Possibile che vincano i partiti che si oppongono alle misure di austerity imposte dalla comunità internazionale.

Tra i titoli quotati a Wall Street, Johnson & Johnson in rialzo dopo aver finalizzato l’acquisto di Synthes per $19,7 miliardi, l’acquisizione più grande da parte della società nei suoi 126 anni di storia.

In ambito valutario, l’euro sale +0,15% sul dollaro a $1,2581. Rapporto dollaro/yen in calo -0,20%, a JPY 79,26, mentre euro/yen -0,05% a JPY 99,74.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio avanzano dello 0,41%, a quota $82,96 al barile, mentre le quotazioni dell’oro a $1.628 l’oncia (+0,53%).

Alle 14.54 ora italiana (le 8.54 di New York), i futures sull’indice S&P500 avanzano di appena 0,75 punti (+0,06%), a 1.309,50.

I futures sul Nasdaq +0,25 punti (+0,01%), a 2.523 punti.

I futures sul Dow Jones +11 punti (+0,09%), a 12.440 punti.

Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano in rialzo all’1,615%.