(in aggiornamento)
New York – Futures sui principali indici azionari Usa rimandono in ribasso (vedi valori a fondo pagina), dopo il dato deludente relativo alle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione, che si sono attestate di nuovo a un valore vicino ai massimi del 2012. Attesa a questo punto per il dato relativo alla vendita di case con contratti in corso. Si cercano spunti incoraggianti anche dall’indice Fed di Chicago sull’attività nazionale, dopo che lo scorso mese aveva fatto segnare -0,09.
Giornata ricca di numeri anche dal fronte societario. Tra i più importanti, i conti del colosso Exxon Mobil. Il gigante petrolifero ha reso noto di aver assistito a un calo degli utili netti dell’11%, scontando la flessione più sostenuta dal 2008 della produzione dei primi tre mesi del 2012. Di fatto, i profitti si sono attestati a 9,45 miliardi di dollari, o 2 dollari per azione, in calo rispetto ai 10,65 miliardi di dollari, o 2,14 dollari per azione. Il risultato è stato peggiore delle attese, visto che gli analisti avevano previsto un attivo per azione di 2,08 per azione.
Tra i risultati societari da segnalare quelli del colosso delle bevande analcoliche PepsiCo, che ha comunicato risultati, relativi al primo trimestre del 2012, pari a 1,13 miliardi di dollari. L’utile per azione, pari a 69 centesimi, è stato migliore delle attese degli analisti, che avevano previsto un valore a 66 centesimi per azione. In crescita del 4% il giro d’affari, anche in questo caso superiore alle stime del consensus, e pari a 12,43 miliardi di dollari. Il titolo registra un rialzo anemico dello 0,24%.
Il colosso chimico Dow Chemical ha assistito nel primo trimestre a un calo degli utili del 30%, causa il rallentamento della domanda e anche gli oneri dovuti al processo di ristrutturazione. Tuttavia il titolo segna un rialzo superiore al 4%.
Intanto, gli utili netti di Chrysler sono più che quadruplicati nel primo trimestre del 2012, trainati soprattutto dalle vendite Usa (+40%) e attestandosi a 473 milioni di dollari. I ricavi sono saliti del 25%, a 16,4 miliardi di dollari dai 13,1 miliardi di un anno fa. Le vendite complessive sono aumentate del 33% a 523.000 unita’. Marchionne sembra potersi consolare negli Usa.
Nella giornata di ieri, a seguito del due giorni del meeting FOMC (Federal Open Market Committee) la banca centrale degli Stati Uniti ha confermato la fase di miglioramento in atto dall’economia Usa e, mantenendo come precedentemente promesso i tassi eccezionalmente bassi sino alla fine del 2014, ha ricordato con il discorso del timoniere Ben Bernanke che ulteriori aiuti sono sul tavolo, pronti ad essere utilizzati se necessario.
In ambito valutario, l’euro scende nei confronti del dollaro dello 0,16% attestandosi a quota $1,32. La moneta unica è in flessione contro lo yen con -0,91% a JPY 106,53, mentre il rapporto dollaro/yen è in calo dello 0,80% a JPY 80,67.
Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio sono in calo con -0,18% a quota $103,93 al barile, mentre le quotazioni sull’oro avanzano dello 0,74% a $1.655 l’oncia, beneficiando delle parole di Bernanke sulla possibilità di stimoli alla crescita; l’adozione eventuale di misure di quantitative easing si tradurrebbe infatti in un aumento delle materie prime, indebolendo il dollaro. L’oro acquisterebbe maggiore appetibilità , in quanto inteso da sempre come copertura contro l’inflazione. Il prezzo dell’argento balza dell’1,25% oltre i $30 l’oncia.
Alle 14.47 ora italiana (le 8.47 di New York), i futures sull’indice S&P500 arretrano di 3,75 punti (-0,27%), a quota 1.383,50 punti.
I futures sul Nasdaq sono in flessione di 5,50 punti (-0,20%), a 2.699.
I futures sul Dow Jones perdono 24 punti (-0,18%), a 13.016 punti.
Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano in flessione all’1,930%.