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Futures Usa peggiorano dopo calo dato vendite al dettaglio

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New York – Futures sui principali indici azionari Usa in ribasso (vedi valori a fondo pagina), scontano timori sulla sostenibilità della crescita economica degli Stati Uniti e le preoccupazioni per il futuro dell’Eurozona. Il rialzo dei rendimenti dei bond italiani pone rischi di sostenibilità del debito, visto il maggiore costo pagato da Roma, e dunque l’allargamento della crisi anche ad economie più grandi e importanti rispetto a Grecia, Irlanda e Portogallo. Euro a $1,2536.

Dal fronte economico sono stati resi noti le vendite al dettaglio e l’indice dei prezzi alla produzione, entrambi relativi al mese di maggio.

In particolare, le vendite al dettaglio sono scese per il secondo mese consecutivo. “Possiamo prevedere una crescita molto modesta delle spese (dei consumatori) – aveva commentato a Bloomberg, prima della pubblicazione dell’indicatore, Jonathan Basile, economista presso Credit Suisse a New York – Il mercato dell’occupazione sta rallentando il passo e l’outlook continuerà a essere debole”.

Sempre riguardo ai consumi, da segnalare il recente rapporto diffuso da Ward’s Automotive Group, secondo cui nel mese di maggio sono state vendute appena 13,7 milioni di veicoli, al tasso più contenuto dell’anno. All’interno del rapporto sulle vendite al dettaglio appena comunicato tuttavia, un rialzo inatteso è stato proprio quello delle vendite di auto. Escluso il comparto, l’indicatore ha segnato infatti una flessione -0,4%, ovvero la performance più debole dal maggio del 2010.

Oltre ai problemi di casa, Wall Street sconta di nuovo i timori sull’Italia. Il Tesoro italiano ha collocato Bot a 12 mesi -scadenza giugno 2013 -a un tasso in forte crescita, pari al 3,972%, rispetto ai 2,34% del collocamento precedente. Borsa Milano continua così a essere preda delle vendite e a essere caratterizzata da una forte volatilità e l’Italia in definitiva è nel mirino degli investitori, ragion per cui gli investitori globali guardano attentamente al paese.

Andamento alquanto volatile anche da parte degli indici Usa negli ultimi giorni, con l’alternarsi di notizie positive e negative. In giornata lo S&P500 sembra impostato a voler cancellare almeno in parte il rimbalzo di ieri, quando sulle voci di una maggiore disponibilità della Fed ad intervenire a sostegno della ripresa Usa, aveva registrato +1,2%.

Sin dai massimi del 2 aprile comunque il listino si trova ancora -6,2%, in attesa che dalla Grecia arrivino segnali di più lungo periodo sul destino del paese e dell’intera moneta unica. Importantissimi dunque gli esiti delle elezioni del 17 giugno.

Ad appesantire il sentiment degli investitori e ad infuocare i timori su un rallentamento economico globale, in giornata sono state le parole di Zheng Xinli, vice capo del China Center for International Economic Exchanges (CCIEE). “La crescita economica cinese nel secondo trimestre potrebbe calare al di sotto di +7% in caso non dovessimo trovare sollievo dai dati macro di giugno”.

Tra i nomi societari, giù McDonald’s dopo che gli analisti di Goldman Sachs hanno rivisto al ribasso il potenziale sul titolo, portandolo da “Buy” a “Hold”.

Johnson & Johnson annuncia di voler completare l’acquisto di Synthes per $19,7 miliardi, convinta che l’accordo aumenterà gli utili già da quest’anno.

Dopo lo scandalo che ha coinvolto LinkedIn, sul furto di dati sensibili degli utenti, la società annuncia che rafforzerà il sistema di protezione, aggiungendo che le password sottratte non sono state pubblicate insieme al corrispettivo indirizzo email.

In ambito valutario, l’euro sul dollaro a $1,2536 (+0,26%). Euro/yen +0,17% a JPY 99,64, mentre dollaro/yen -0,09% a JPY 79,47.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio arretrano -0,53% a $82,88 al barile, mentre quotazioni oro -0,10% a $1.612,20.

Alle 14.59 ora italiana (le 8.59 di New York), i futures sull’indice S&P500 arretrano di 6,75 punti (-0,51%), a quota 1.313,25.

I futures sul Nasdaq giù -9,75 (-0,38%), a 2.535.

I futures sul Dow Jones scendono -0,44% (-0,35%), a 12.470 punti.

Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano all’1,683%, in rialzo di 2 punti base.