New York – Quando manca mezz’ora all’avvio delle contrattazioni, i derivati sui principali indici della borsa americana (vedi quotazioni a fondo pagina) scambiano intorno ai livelli di parita’, facendo pensare a un avvio contrastato.
I mercati Usa, che vengono dalla migliore settimana in quasi due anni, riaprono le contrattazioni dopo la chiusura di ieri, dovuta alla festività dell’Independence Day. Sotto i riflettori, il dato relativo agli ordinativi alle fabbriche e i dettagli sul piano di riscadenziamento del debito greco.
L’S&P 500 ha guadagnato il 5,6% la scorsa settimana, il maggiore progresso da luglio 2009. Ma l’indice ha comunque subito perdite pari all’1,8% in giugno, subendo la prima perdita trimestrale in un anno. A pesare sono stati i timori di un default del debito sovrano ellenico, paure che sono rientrate dopo che il parlamento ha dato il via libera al nuovo piano di austerity. L’indice allargato ha accumulato rialzi pari al 6,5% nel 2011, favorito dalle misure straordinarie di stimolo e dalle prospettive positive circa i profitti aziendali.
Le societa’ piu’ legate alla crescita economica hanno messo a segno il rally piu’ intenso dell’ultimo anno, e i rialzi dovrebbero continuare dopo che le valutazioni di borsa rispetto alle stime sugli utili societari sono scese ai minimi di due anni, creando un’ottima opportunita’ di profitto.
Oggi si segnalano Buy su Google e SanDisk dopo che gli analisti hanno consigliato l’acquisto delle rispettive azioni. Sotto pressione invece il gruppo di impianti di luce a risparmio energetico Cree, sulle notizie di un calo dei prezzi dei sistemi LED. Netflix intanto fa un balzo del 7% dopo che il gruppo di streaming di video online ha annunciato che offrira’ i suoi servizi anche in America Latina e Caraibi.
In Europa rimane nel frattempo l’incertezza sulle banche italiane, la cui condizione di precarietà è stata spiegata oggi con un articolo del Wall Street Journal.
Sotto i riflettori anche la nota diffusa dalla People’s Bank of China, che ha affermato che la Cina continua a fronteggiare le pressioni inflazionistiche, e che per questo motivo la politica monetaria rimarrà prudente. Gli investitori scommettono sul raffreddamento dell’economia cinese e dunque su minori consumi di petrolio.
Tuttavia, dopo una performance al ribasso, i futures sul petrolio scambiati a New York salgono dello 0,78%, a quota $95,68 al barile. Sul fronte delle altre commodities, in aumento i prezzi dell’oro (+1,59% a $1.506,2 l’oncia).
Sul valutario l’euro e’ in calo dello 0,43% sui mercati newyorchesi a $1,4477. Quanto ai Treasury, i rendimenti del decennale sono in flessione di 3,7 punti base a quota 3,15%.
Alle 15.00 (le 9:00 ora di New York) il future sull’indice S&P500 arretra di 3,1 punti a 1.331,7.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in progresso di 2,25 punti a 2.357,5.
Il contratto sull’indice Dow Jones fa segnare un ribasso di 4 punti in area 12.510.