Quando manca mezz’ora all’avvio delle contrattazioni a Wall Street, i derivati sui principali indici di borsa americana (vedi quotazioni a fondo pagina) viaggiano sotto la parita’, facendo pensare a un avvio negativo.
A dare fiducia al mercato non bastano i dati macro Usa finora pubblicati e superiori alle stime: le richieste settimanali per sussidi di disoccupazione sono calate di 42.000 unita’ a quota 415.000, facendo meglio delle attese. Sopre le previsioni anche il dato preliminare della produttivita’ del quarto trimestre 2010, su del 2,6%. Resta in calendario l’ISM non manifatturiero di gennaio (alle 16:00, ora italiana) e il discorso del presidente della Fed Bernanke (alle 19:00).
In tema di banche centrali, il numero uno della Bce Trichet ha ribadito che “l’attuale livello dei tassi (confermati oggi all’1%, ndr) e’ appropriato”. La comunita’ finanziaria studia le sue parole in merito all’inflazione, nel giorno in cui la Fao ha reso noto che l’indice di prezzi alimentari da essa stilato e’ volato a gennaio al record di sempre. Trichet ha spiegato che il rialzo dei prezzi al consumo a gennaio al 2,4% (oltre il target del 2%) era largamente anticipato perche’ conseguenza del costo di materie prime ed energia. Le aspettative sull’inflazione restano “saldamente ancorate”, ha detto parlando da Francoforte. I rischi inflativi restano bilanciati ma potrebbero aumentare, ha spiegato. L’euro ha congiuntamente ampliato la propria flessione contro il dollaro.
Sullo sfondo restano le tensioni in Egitto, dove continuano le proteste tra i cittadini pro e contro il presidente Mubarak. Fitch ha tagliato il rating a BB con possibile ulteriore downgrade futuro.
“Le tensioni egiziane non sembrano condizionare molto i mercati azionari”, ha dichiarato a Marketwatch Christian Tegllund Blaabjerg, capo strategist di Saxo Bank.
“Il rifiuto di lasciare il proprio incarico da parte di Mubarak
prima delle elezioni di settembre probabilmente alimentera’ le proteste e la rabbia degli egiziani e nei prossimi giorni difficilmente si assistera’ a una moderazione dei conflitti”, ha aggiunto a Reuters Sebastian Barbe, analista di Credit Agricole spiegando che “resta significativo” il rischio contagio nella regione mediorientale.
Non mancano i problemi in Europa, che continuano a essere presa di mira da S&P: l’agenzia di rating ha affermato infatti, all’indomani del downgrade dell’Irlanda, che ci sono molte pressioni al ribasso sui rating dei paesi del Vecchio Continente. Scetticismo e stato poi espresso anche sulla validita’ del Fondo salva stati.
A tal proposito, non proprio confortante e’ stata l’asta con cu i la Spagna ha raccolto 3,5 miliardi di euro con l’emissioni di titoli di stato a medio termine (Bonos). I rendimenti sono si’ scesi al 3,25% rispetto al 3,71% della precedente asta – fattore positivo – ma la domanda e’ stata piuttosto tiepida.
Sugli altri mercati, i futures con scadenza marzo segnano un rialzo dello 0,50% a $91,31 il barile. I contratti con scadenza analoga dell’oro salgono dello 0,29% a $1.335,90 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro retrocede dello 0,91% a $1,3684. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,51% dal 3,489% di ieri.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 arretra di 2,40 punti (-0,18%) a quota 1.297,60.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna un calo di 6,75 punti (-0,29%) in area 2.313.
Il contratto sull’indice Dow Jones perde 15 punti a quota 11.970 (-0,13%).