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Futures Usa incerti tra finanza e Pil

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Futures nuovamente sotto la parita’, rialzo di oro, Treasury e dollaro. Cosi’ si inquadra il mercato a mezz’ora dall’avvio delle contrattazioni a Wall Street, dimostrazione che la volatilita’ sembra essere per il momento l’unico fattore certo.

Il cambio di rotta sui derivati e’ iniziato congiuntamente alla pubblicazione del dato finale del Pil del primo trimestre, sotto le attese del mercato: +2.7% contro un previsto +3%.

Sul fronte macro, resta in calendario alle 15:55 ora italiana la fiducia dei consumatori dell’Universita’ del Michigan per il mese di giugno.

L’attenzione degli operatori e’ sulla riforma finanziaria Usa. Dopo una maratona di 21 ore, Camera e Senato hanno trovato un accordo sul testo di legge, che deve ora ricevere l’approvazione da parte delle due camere per poi approdare sul tavolo del presidente Obama, che potrebbe firmarlo gia’ il prossimo 4 luglio. Il settore, forse a sorpresa, reagisce con un rialzo dell’1% circa nel pre-mercato. Uno dei motivi di questa reazione e’ spiegato da Richard Bove. Secondo l’analista di Rochdale Securities ad aver vinto e’ Wall Street e non Main Street: gli istituti troveranno un modo per ovviare ai limiti imposti dalla riforma, scaricandone i costi sulla clientela. Per il segretario al Tesoro Geithner si tratta di una riforma “forte”. Per la numero uno della Fdic Bair, si pone fine al “too big to fail”.

Focus anche sul G20 di Toronto, dal quale si teme che non emerga nulla di nuovo. Troppe le posizioni diverse. “Una generale coesione su come affrontare la crisi globale e’ in pericolo…come affrontare la ripresa e’ un tema che vede i leader divisi tra di loro”, ha scritto Credit Agricole in un report odierno. Oggi saranno i numero uno delle prime 8 economie al mondo a riunirsi preparando il terreno alla due giorni al via da domani a Toronto.

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Sullo sfondo resta anche la crisi del debito europea. Si guarda ancora una volta alla Grecia che, per onorare i propri impegni finanziari, starebbe studiando la vendita di alcune sue isole. Il costo per assicurarsi dal suo default ha toccato un nuovo record. Tra gli economisti americani, c’e’ chi sostiene che Atene potrebbe fallire entro agosto.

Nel pre-mercato corre Oracle all’indomani dei conti (+3.9%). Rimm, sempre dopo i conti, cede il 6.3%. Giu’ anche BP (-3.44%), le cui attivita’ nel Golfo del Messico per frenare la marea nera potrebbero essere messe a repentaglio dalla stagione degli uragani.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio sono piatte. I futures con consegna agosto avanzano di $0.41 attestandosi a quota $76.82 al barile. L’oro segna +$5.80 a quota $1251.70 l’oncia. Il cross euro/dollaro si trova a $1.2292 (-0.33%). Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale si trova al 3.15% dal 3.123% di ieri.

Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 segna +3 punti a 1072 (+0.14%).

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 registra un calo di 3 punti a 1847 (-0.16%).

Il contratto sull’indice Dow Jones cede 19 punti a quota 10080 (-0.19%).