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Futures Usa in ribasso, trepidazione per riunione Fed

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New York – Futures sui principali indici azionari Usa in leggero ribasso (vedi valori a fondo pagina). Investitori ancora combattuti su due fronti: da una parte i segnali di indebolimento della ripresa economica globale, dall’altra le speranze di nuovi interventi accomodanti, monetari e non, da parte delle varie autorità decisionali. Euro a $1,2779.

In giornata hanno deluso i dati in arrivo dalla Cina, con crescita delle esportazioni e delle importazioni nettamente inferiore alle attese, mentre la produzione industriale ha registrato una variazione +8,9%.

A sostenere il sentiment, nei giorni scorsi, è stata la decisione della Banca centrale europea di approvare il tanto discusso piano di acquisti di bond Eurozona, per placare i mercati, scacciare la speculazione e sostenere il percorso dei paesi dell’Eurozona fuori dalla crisi.

Dopo la Bce, l’attenzione è sulla Federal Reserve. Gli operatori parlano ormai di un terzo piano di acquisti di asset, un Quantitative Easing 3, e secondo quanto riporta Bloomberg su analisi delle scommesse sul mercato, la probabilità di nuove mosse da parte dell’istituto centrale Usa sarebbe ormai al 99%. Proprio la possibilità di questi nuovi interventi la scorsa settimana ha spinto l’indice S&P500 +2,2%, la performance migliore degli ultimi 3 mesi, salendo anche fino al massimo in quattro anni. L’indice è distante di appena +8% dal suo record di chiusura, ed è balzato dall’inizio del 2012 +14%. Ancora, lo S&P 500 è a un valore ora che equivale a 13,9 volte gli utili attesi delle società quotate, stando ai dati compilati da Bloomberg: si tratta del massimo dal febbraio del 2011.

“Stiamo assistendo a un dietrofront molto normale, dopo i forti rialzi di giovedì e venerdì della scorsa settimana. Il rapporto euro/dollaro è salito di 300 pips, e dunque è normale che il cambio prenda un po’ di respiro – commenta Kathleen Brooks, direttrice della divisione di ricerca presso Forex.com – Se la Corte costituzionale tedesca voterà a favore dell’ESN, e se l’ala liberale vincerà in Olanda, potremmo vedeere l’euro/dollaro superare la soglia di $1,2885”, che corrisponde alla media mobile degli ultimi 200 giorni.

In un rapporto recente, Tobias Levkovich ha scritto che lo S&P testerà un nuovo record, balzando +12% entro la fine del 2013. “Le valutazioni appetibili, le dinamiche del credito, e la crescita implicita degli utili sono tutti elementi che sostengono l’apprezzamento del mercato, anche se il sentiment non è così positivo – ha scritto Levkovich in un rapporto. Nel 2013, i profitti delle società scambiate sullo S&P 500 dovrebbero salire +11%, stando alle stime di Bloomberg.

La nota stonata negli Stati Uniti – e i mercati azionari lo sanno bene – rimane il mercato del lavoro. Decisamente deludente il rapporto sull’occupazione che è stato reso noto lo scorso venerdì. Leggi Usa: creati solo 96 mila posti lavoro, disoccupazione 8,1%. Lo stesso presidente Ben Bernanke, lo scorso 31 agosto, aveva affermato che il mercato del lavoro Usa rappresenta fonte di “grave preoccupazione”. Dunque, si spera davvero che un ennesimo salvagente verrà lanciato proprio questa settimana dalla Fed.

Ma in programma in settimana ci sono anche tanti altri eventi importanti, tra cui nell’Eurozona, dove la Corte tedesca si esprimerà sulla costituzionalità dell’ESM. E questo è un altro market mover che sicuramente, oltre a decidere il destino dell’euro, deciderà la direzione che i mercati prenderanno.

Tra le storie societarie, dovrebbero essere particolarmente attivi i titoli legati alle materie prime, dopo che Grenclore ha ritirato l’offerta per Xstrata. Il gigante BP sarebbe invece in trattative per vendere degli importanti punti di estrazione al largo del Golfo del Messico a Plains Exploration.

Dal fronte economico degli Stati Uniti, non sono attesi dati di rilievo.

VALUTARIO – In ambito valutario, l’euro in flessione sul dollaro a $1,2779 (-0,22%). Rapporto dollaro yen invariato a JPY 78,24, mentre euro/yen -0,17% a JPY 99,99.

MATERIE PRIME – Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,12%, a quota $96,30 al barile, mentre le quotazioni dell’oro a $1.732,40 l’oncia (-0,47%).

Alle 14.51 ora italiana (le 8.51 di New York), i futures sull’indice S&P500 arretrano -0,20%.

I futures sul Nasdaq giĂą -0,20%.

I futures sul Dow Jones in calo -0,30%.

Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano all’1,671%, in rialzo di 1 punto base.