New York – Una reazione dei mercati del genere era temuta e attesa, vista la decisione di S&P di tagliare il rating sul credito a lungo termine degli Stati Uniti da “AAA” ad “AA+”, arrivata nel fine settimana. E considerata stamattina anche la nota di Moody’s che, pur non procedendo a nessuna revisione al ribasso del rating, ha comunque messo in allarme Washington.
Gli ultimi dati sull’occupazione statunitense, risultati migliori delle attese, hanno fatto poco per alleviare le paure di entrare in una seconda fase di recessione, con il nervosismo che regna ancora sui mercati d’oltreoceano. L’avversione al rischio favorisce Treasuries e oro, considerati investimenti sicuri.
Gli investitori sono in ritirata e i futures sugli indici americani, che vengono dalla peggiore settimana da novembre 2008, soffrono tutti pesanti ribassi in una giornata priva di cifre economiche rilevanti.
“Gli investitori inizieranno la seduta in modo molto molto difensivo, ma e’ anche possibile assistere poi a un rally – ha pronosticato Steen Kajobsen, responsabile economista presso Saxo Bank – Ma ricordatevi che ogni rally sarebbe un rally da mercato orso”.
Non sono mancate le critiche alla decisione presa da S&P. Il segretario del Tesoro Usa Timothy Geithner ha detto che “mostra una incredibile mancanza di conoscenza” dei calcoli matematici basilari utilizzati per misurare il budget fiscale di un governo. Nel migliore scenario preso in considerazione, l’agenzia vede un rapporto tra Pil e debito pubblico Usa pari al 78% nel 2021. Le stime sono in media per un tasso dell’85% nel 2021.
David Beers, global head del debito sovrano di S&P, ha difeso la posizione della sua societa’, nonostante sia stato riscontrato un errore da $2.000 miliardi nei calcoli effettuati per ottenere le proiezioni sul rapporto tra Pil e debito pubblico degli Stati Uniti.
A scagliarsi contro l’operato dell’agenzia di rating americana e’ stato anche l’investitore Warren Buffett. Secondo l’oracolo di Omaha gli Stati Uniti meriterebbero addirittura un rating di quadrupla A. Nell’intervista concessa questa mattina il proprietario del fondo Berkshire Hathaway ha consigliato di ignorare la notizia comunicata venerdi’ a mercati chiusi e comprare titoli di stato e azioni Usa.
Intanto le piazze finanziarie europee sono in preda alla volatilita’. Nervosismo che deriva dal duplice punto di vista con cui puo’ essere interpretato l’intervento della Bce sui mercati secondari. La decisione di acquistare titoli italiani e spagnoli e’ al contempo una buona e cattiva notizia. Buona perche’ l’aiuto della banca centrale e’ un appoggio fondamentale. Cattiva perche’ significa che l’Italia e’ entrata ufficialmente a far parte del gruppo dei paesi crisi.
Sul fronte valutario l’euro perde intanto lo 0,38% contro il dollaro, attestandosi a $1,4227; la moneta unica scende anche contro il franco svizzero. Quanto ai Treasuries, i prezzi sono in progresso, con i rendimenti che cedono 7,2 punti base a 2,49%.
Sul fronte delle commodities i futures sul petrolio registrano sul Nymex una forte perdita, cedendo $3,68 a $83,68, mentre proseguono convinti gli acquisti sull’oro, che arriva a inanellare un nuovo record in questo clima di avversione al rischio, balzando del 3,37%, a $1.707,40 l’oncia.
Alle 15 (le 9 ora di New York) il future sull’indice S&P500 scende di 26,6 punti, a quota 1.171,2 punti.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in ribasso di 49,25 punti a 2.137,75.
Il contratto sull’indice Dow Jones arretra di 230 punti, a 11.172.