Nel giorno delle riunioni di politica monetaria della Banca Centrale Europea e anche della Bank of England, le principali borse del Vecchio Continente incrementano i guadagni dopo un avvio improntato alla cautela.
Intanto i futures su Wall Street segnano un lieve rialzo. In attesa del dato relativo alle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione settimanali, i futures sul Dow Jones salgono di 7 punti, quelli sul Nasdaq avanzano di 2,25 punti e quelli sullo S&P 500.
Da segnalare lo scatto in avanti dell’euro nei confronti del dollaro, grazie alla notizia dell’ottimo esito della verifica di UE, FMI e BCE in Grecia. La moneta di eurolandia abbandona infatti repentinamente quota 1,31 per portarsi a 1,3202 dollari. Di fatto, lo staff delle autorità europee e dei membri del Fondo Monetario ha affermato che i piani di risanamento della Grecia sono partiti bene e ben robusti: immediato l’effetto delle dichiarazioni, che hanno iniettato una massiccia dose di fiducia tra gli investitori. A breve arriverà nella penisola ellenica la seconda tranche di finanziamenti.
Tornando alla performance dei listini azionari europei, la notizia relativa alla Grecia ha un effetto su tutte le piazze finanziarie. Alle 12 circa ora italiana Londra sale dello 0,33%, Francoforte guadagna lo 0,40%, Parigi balza dello 0,91%, Amsterdam fa + 0,30% e Bruxelles +0,87%.
A Piazza Affari gli indici Ftse Mib e All Share mettono a segno un rialzo dello 0,30% circa.
Da segnalare a Milano l’ottima del titolo Pirelli che si colloca in pole position nel principale paniere. Le azioni della Bicocca infatti stanno registrando una salita del 3,02% a 5,63 euro sovraperformando decisamnte l’indice FTSE MIB (+0,12%).
La settimana scorsa il Gruppo Pirelli ha annunciato conti semestrali in miglioramento. Tecnicamente va segnalato che la recente rottura della resistenza individuata in area 5,16 euro ha accentuato la solidità della linea ascendente da Marzo 2009 confermando così la forza rialzista del grafico.
Tra gli altri titoli, fari su sul titolo Telecom Italia Telecom Italia, all’indomani dell’accordo trovato con i sindacati per la gestione degli esuberi e che porterà verso la mobilità volontaria 3.900 dipendenti; occhio anche a Unicredit, che prevede di tagliare prevede di tagliare 4.700 posti di lavoro nel periodo compreso tra il 2011 e il 2013.
Riguardo al meeting della Bce, l’esito (un nulla di fatto) è praticamente scontato; ciò che catalizzerà l’attenzione degli investitori è la conferenza del numero uno della banca centrale europea Jean Claude Trichet che seguirà l’annuncio dei tassi, per cercare di carpire gli orientamenti della banca circa il futuro dell’economia europea.
Il discorso che oggi terrà il numero uno dell’Eurotower, sarà il primo dopo l’esito positivo degli stress test bancari, imposti da BCE, UE e CEBS. Su 91 istituti controllati, solo 7 non hanno superato la prova che prevedeva un Tier 1 (rapporto capitali propri/attività totali) di almeno il 6% nello scenario economico peggiore, anche se gli operatori hanno espresso perplessità e dubbi sulla rigorosità dei criteri di valutazione adottati.
Inoltre, l’interrogativo a cui non si è riusciti a dare ancora una risposta: toccherà dunque forse oggi a Trichet farlo, è il seguente: come mai le banche europee continuano a stringere i cordoni del credito? Come mai hanno tutta questa difficoltà a sostenere la ripresa dell’economia con l’erogazione di nuovi prestiti?
Oltre che alle riunioni della Bce, i mercati attendono inoltre anche l’importante riunione della Fed, in calendario la prossima settimana, e ovviamente l’importante pubblicazione, domani, del rapporto sull’occupazione Usa. Ci si chiede nel frattempo cosa deciderà di fare Bernanke per risollevare una congiuntura, quella Usa, che ultimamente sembra aver perso colpi. Gli esperti però avvertono: una politica monetaria espansiva protratta per troppo tempo potrebbe mettere a rischio l’intero sistema mondiale.
In tutto questo non sono poi certo di buon auspicio le dichiarazioni di El-Erian, Ceo di Pimco (maggiore fondo obbligazionario al mondo), secondo cui la probabilità di un double dip e di un periodo di deflazione è pari al 25% .