Futures Usa in forte calo, si attende il verdetto Pil

di Redazione Wall Street Italia
23 Novembre 2010 13:08

In attesa di conoscere i nuovi dati che arriveranno dal fronte economico degli Stati Uniti, primo tra tutti quello relativo al Pil Usa del terzo trimestre, i futures americani si allineano alla performance dell’azionario globale.

Forti soprattutto le perdite sui futures sul Dow Jones, che perdono 72 punti, mentre i contratti sul Nasdaq e sullo S&P 500 arretrano rispettivamente di 12,75 punti e di 9,10 punti.

Prosegue così in rosso, in assenza di fattori positivi, anche la sessione delle borse Ue. Male Piazza Affari (-0,72%), così come Francoforte (-0,26%), Londra
(-0,65%), Parigi (-0,94%) e Madrid (-1,38%): le piazze finanziarie proseguono di fatto la discesa della vigilia, in un clima di prudenza per il rischio di contagio dalla crisi irlandese.

Le tensioni sul futuro del paese celtico non si sono infatti affatto smorzate dopo la richiesta di un piano di aiuti; tutt’altro. Oggi la borsa di Dublino cede il 2% zavorrata soprattutto dai sell off sulle banche: Bank of Ireland cede il 22,11%, Allied Irish bank il 18,14%. Ed è effetto domino soprattutto sui titoli bancari inglesi: nel Regno Unito, il settore perde infatti il 3,3%: Barclays, HSBC, Standard Chartered, Rbs e Lloyds Banking Group lasciano sul terreno tra l’1,4% e il 2,9%.

Non che le notizie sui Piigs finiscano qui; torna infatti sotto i riflettori il
caso Grecia , dopo che sia l’Fmi che l’Ue hanno manifestato forti dubbi sulla capacità del paese di rimborsare i prestiti: di conseguenza, non è esclusa neanche una nuova erogazione di fondi.

Che dire poi della Spagna?. Nell’asta odierna i rendimenti dei titoli di stato sono schizzati verso l’alto, dimostrando la forte tensione niente affatto smorzata sui mercati.

Ma le brutte notizie per i mercati non finiscono qui; a impedire il miglioramento del sentiment sono anche le ultime notizie provenienti dalla Corea del Sud, attaccata dalla Corea del Nord . Si riacutizzano così le vecchie tensioni geopolitiche nell’area asiatica.

Guardando poi al mercato valutario, l’euro perde terreno scontando i timori per l’effetto contagio della crisi Europea. Il dollaro, invece, riesce a beneficiare delle nuove tensioni geopolitiche, così come anche il reddito fisso tedesco.

Il cross euro-dollaro si attesta così sui mercati newyorkesi a quota 1,3557 usd, mentre nei confronti dello yen il rapporto è sempre in ribasso, a 112,98. Il biglietto verde sale invece sullo yen a 83,36.

Sui mercati delle commodities, i futures sul petrolio sono in calo sul Nymex di 52 centesimi rispetto alla chiusura di ieri, a quota 81,22 dollari al barile, mentre quelli sull’oro scambiati sul Comex salgono – per la loro natura di bene rifugio – di 3,5 dollari a 1.361,3 dollari l’oncia.

Tornando a Piazza Affari, nel principale paniere aumentano comunque i segni più. Positiva la performance di Finmeccanica (+1,21%) Geox (+0,72%), Luxottica (+0,59%), Pirelli (+0,41%).

Finmeccanica, in particolare, ha ribadito ieri “di non aver mai costituito fondi neri né in Italia, né all’estero”. Il gruppo ha spiegato che le società controllate da Finmeccanica “hanno adottato procedure e codici etici in linea con le normative e le migliori ‘prassi’ vigenti, tesi a prevenire e impedire condotte non conformi ad una corretta gestione”. Finmeccanica è pronta a fornire alle autorità competenti “ogni più ampio chiarimento e informazione che possa risultare utile”.

La maglia nera del Ftse Mib va invece a Fondiaria Sai, che cede più del 4%; il mercato sconta la notizia relativa all’aumento di capitale fino a massimi 460 milioni di euro, operazione prevista concludersi entro il primo semestre del 2011.

Petroliferi contrastati con Eni che cede lo 0,56%, all’indomani dell’annuncio di un’emissione obbligazionaria a 7 anni (scadenza gennaio 2018) a tasso fisso sull’Euromercato nell’ambito dell’esistente Programma di Euro Medium Term Notes, mentre Tenaris sale più dell’1%.

Male le banche, a eccezione di Unicredit che sale dello 0,42%. Ubi Banca cede invece più dell’1%, Mediobanca fa -0,63%, Intesa Sanpaolo -0,67%, Mps -0,56%. Vendite anche sugli assicurativi, con Unipol che arretra dell’1,69%.

Sotto pressione infine i titoli del cemento: Italcementi lascia sul terreno il 2,34%, mentre Buzzi Unicem l’1,96%.