Prosegue negativa la seduta per i listini azionari europei, che incrementano ora anche le perdite, soffrendo il forte calo dei futures sugli indici azionari Usa. A tre ore e mezza circa dall’inizio della sessione a Wall Street, i contratti sul Dow Jones perdono ben 124 punti, quelli sul Nasdaq arretrano di 25,75 punti e quelli sullo S&P 500 scendono di 15,30 punti.
I mercati azionari globali scontano le troppe incertezze che attanagliano l’economia mondiale, e che interessano soprattutto gli Stati Uniti e la Cina.
Di qui, le vendite, che dopo aver colpito Wall Street nella giornata di ieri e poi Tokyo si riversano ovunque.
Alle 12:20 circa ora italiana, Londra perde così l’1,60%, Francoforte arretra dell’1,55%, Parigi cede l’1,74%, così come Amsterdam, mentre Bruxelles fa -1,29%. Male anche Piazza Affari, che vede il Ftse Mib e l’All Share lasciare sul terreno quasi il 2%.
Ora, è vero che nella giornata di ieri i listini azionari Usa hanno ridotto considerevolmente le perdite registrate nelle prime ore di contrattazioni: e complice è stato soprattutto l’annuncio della Federal Reserve che, nel mantenere i tassi sui fed funds al minimo storico, ha comunicato anche di aver deciso di tornare a comprare titoli di stato a lunga scadenza.
Ma la stessa Fed ha confermato le preoccupazioni dei mercati finanziari sullo stato di salute dell’economia a stelle e strisce. Il presidente della banca centrale americana, Bernanke, ha ammesso infatti che la ripresa economica degli Stati Uniti sarà più lenta di quanto ci si attendeva nel breve termine, come indicano i dati sul mercato del lavoro e del settore immobiliare che continuano a navigare in cattive acque affossando i consumi.
Di qui, il netto ribasso sofferto dalla borsa di Tokyo, che ha guardato anche ai timori sul rallentamento dell’economia nazionale e cinese. Da segnalare poi le preoccupazioni del Giappone relative a un ulteriore rafforzamento dello yen sul dollaro, che di fatto penalizza le esportazioni. I titoli delle maggiori società esportatrici, come Canon, Sony e Honda, hanno scontato tali timori registrando perdite consistenti sul listino nipponico, e portando l’indice Nikkei a cedere il 2,7% a 9.292 punti.
E’ indubbio comunque che, oltre a guardare agli Usa, gli investitori studiano attentamente anche l’evoluzione del quadro congiunturale della Cina : a tal proposito, la situazione appare poco confortante, visto che durante la notte sono arrivati nuovi segnali che hanno confermato il rallentamento dell’economia del paese del dragone.
Intanto, riguardo al caso specifico di Piazza Affari, male Stm, in scia alle vendite del comparto tech registrate ieri a Wall Street. In scivolata anche Ansaldo, Azimut e Tenaris. Prese di profitto su Telecom, dopo il rialzo della vigilia sul giudizio positivo di Barclays.
Segno meno per Unicredit, con alcuni rumors che vedono i libici intenzionati a salire fino al 10%. In lettera anche oggi i titoli del cemento, con Buzzi in flessione di oltre un punto e mezzo percentuale all’indomani della trimestrale.
In retromarcia la Fiat; a essere offerta è poi anche Eni: secondo indiscrezioni di stampa il gruppo potrebbe cedere la controllata Snam Rete Gas a seguito dell’implementazione della direttiva europea sull’unbundling del settore gas.
Modeste le flessioni delle utilities, per natura difensive. Di nuovo sugli scudi Meridiana Fly, dopo aver annunciato ieri che l’offerta in opzione di azioni ordinarie si è conclusa con la sottoscrizione del 92,89% delle azioni offerte, per un controvalore complessivo di 37,1 milioni di euro.
Infine, sui mercati valutari da segnalare il calo dell’euro, che nei confronti del dollaro si attesta in flessione a 1,3026, mentre contro lo yen scende a 110,79.