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Futures Usa in calo, dopo l’Irlanda a chi tocca?

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Quando manca mezz’ora all’avvio delle contrattazioni i derivati sui principali indici della borsa americana hanno ampliato le loro flessioni, (vedi quotazioni a fondo pagina), preannunciando una partenza incerta. I guadagni sui futures osservati nella prima mattinata newyorchese sono stati cosi’ cancellati.

Gli operatori si domandano se il salvataggio dell’Irlanda sia o meno sufficiente a ristabilire fiducia utile per una stabilita’ finanziaria nell’Eurozona. Il ripensamento del mercato e’ visibile anche sull’andamento dell’euro, che ha perso una figura dopo un iniziale entusiasmo. Si ricorda che sull’euro c’e’ molta volatilita’: martedi’ scorso viaggiava in area $1.3540 e dopo gli aiuti all’Irlanda si e’ spinto fino a $1.3750.

Sebbene Fmi e Ue abbiano ben accolto la decisione di Dublino di accedere agli aiuti, impietosa e’ l’agenzia di rating Moody’s, pronta a una sforbiciata del debito dell’Irlanda. In generale ci si domanda quale sara’ il prossimo paese a ricorrere al salvagente dell’Unione Europea, per la prima volta scesa in campo otto mesi con la Grecia: Portogallo o Spagna?

I dettagli del piano saranno discussi in settimana ma certo e’ che l’attuale governo scricchiola: secondo il partito dei verdi a meta’ gennaio bisogna indire le elezioni generali. A trarre un sospiro di sollievo e’ comunque il mercato del reddito fisso: il rendimento sul decennale irlandese si e’ riportato sotto l’8% (venerdi’ era all’8.1%) dopo essersi spinto fino al 9% a inizio mese. In calo anche il costo per assicurarsi contro un fallimento del paese: assicurare $10 milioni di debito irlandese per 5 anni costa all’anno $480 mila contro i 505 mila di venerdi’.

Qualche trader, in una giornata priva di dati macro, spera di potere trovare spunti nelle poche trimestrali rimaste in calendario, tra cui quella di Hewlett-Packard stasera a mercati chiusi. Tyson Food (TSN) ha registrato nel quarto trimestre utili netti per $208 milioni contro una perdita da $457 milioni messa a segno nello stesso periodo dell’anno scorso. Il risultato e’ in linea alle attese.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, i futures sul petrolio con consegna gennaio sono in calo dello 0.09% a quota $81.91 il barile. Il derivato con scadenza gennaio dell’oro segna +0.06% a $1353 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro e’ in calo dello 0.20% a quota $1.3645. Il rendimento dei titoli di stato Usa a 10 anni e’ al 2.833% dal 2.87% di venerdi’.

Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 scambia in calo di 4.70 punti (-0.39%) a quota 1194.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in flessione di 5 punti (-0.23%) in area 2128.50.

Il contratto sull’indice Dow Jones cede 33 punti a quota 11146 (-0.30%).