Si profila una seduta positiva a New York (vedi quotazioni a fondo pagina), con gli indici di borsa principali che quando manca circa un’ora e mezzo al suono della campanella scambiano in rialzo. Gli investitori aspettano di conoscere una serie di dati economici Usa che si spera siano buoni almeno quanto quelli ricevuti ieri. Ma il momento cruciale di giornata verra’ sancito dalla pubblicazione delle minute dell’ultimo incontro di politica monetaria della Federal Reserve.
In calendario macro sono attesi gli ordini alle fabbriche di novembre, le minute della Fed che, previste alle 20 italiane, saranno incentrate sulla riunione di politica monetaria dello scorso 14 dicembre, e infine le vendite di auto, alle 21.
Londra, rimasta chiusa ieri per festività, è il miglior listino con un balzo del 2,37%. Fanno bene anche Francoforte (+0,28%), Parigi (+0,96%), Madrid (+0,54%). Il Ftse Mib di Piazza Affari, dopo aver perso fino allo 0,26% circa, balza dello 0,93%.
A portare i listini europei ai massimi della seduta è stato il dato a sorpresa relativo all’Eurozona, che a dicembre ha indicato una stima sul tasso di inflazione relativa al mese di dicembre al 2,2%, superiore al target di inflazione della Bce, pari al 2%. Il report definitivo, sarà diffuso il prossimo 14 gennaio.
Immediata la reazione dell’euro, che ha superato subito quota 1,34 e che ora a New York, alle 13 circa ora italiana, lima i guadagni ed e’ scambiato poco sotto quella cifra. La moneta unica cresce anche sul franco svizzero a 1,2655, e sullo yen avanza a 109,96. La moneta nipponica perde anche contro il dollaro, con il cross usd/yen in aumento a 82,14.
L’attenzione degli operatori è comunque a questo punto sulle prossime mosse della Bce, vista la performance dell’inflazione in Eurozona. Pubblicato in mattinata anche il tasso di disoccupazione della Germania, rimasto stabile a dicembre al 7,5%. La pubblicazione dell’indicatore ha provocato un cambiamento di rotta del futures sul Bund, che ha ripiegato dopo una partenza positiva, attestandosi comunque stabile sui livelli di ieri. In generale, oggi si restringe lo spread tra il Bund e i titoli di stato periferici, anche se c’è un allargamento di spread tra Germania e Grecia.
Sul fronte delle commodities, i futures sul petrolio scambiati sul Nymex si attestano a 91,82 dollari al barile, in rialzo di 27 centesimi rispetto all’ultima rilevazione di ieri, mentre le quotazioni dell’oro puntano decisamente verso il basso e scendono a 1.406,8 dollari l’oncia, perdendo 16,1 dollari.
Intanto, a Piazza Affari, l’attenzione è tutta per le gemelle Fiat, con ogni movimento scrutato nel dettaglio dagli investitori all’indomani dello spin off. Le Fiat mettono proseguono il rally e mettono a segno un balzo del 3,56% a 7,28 euro, continuando a beneficiare del giudizio di Morgan Stanley che è di overweight, rispetto a quello di equalweight su Fiat Industrial. Bernstein ha invece avviato la copertura di Fiat Industrial con un rating outperform. I titoli della Industrial guadagnano però di meno, ovvero lo 0,7% a 9,065 euro.
Da segnalare intanto l’articolo dedicato allo spin off in casa Fiat firmato dal Financial Times: all’indomani del debutto dei due titoli in borsa, il quotidiano britannico si chiede quale sarà il destino per entrambe le aziende e scrive come le due società siano nelle mani di un solo uomo.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico, i futures sul petrolio con consegna febbraio sono in rialzo dello 0,37% a quota $91,89 il barile. Il derivato con scadenza febbraio dell’oro segna -0,99% a $1.408,80 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro e’ in rialzo dello 0,25% a quota $1,3394. Quanto ai Treasury, il rendimento del decennale avanza di 6 punti base al 3,34%.
Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 avanza di 3,8 punti (+0,3%) a quota 1.269.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna +7,75 punti (+0,34%) in area 2.258.25.
Il contratto sull’indice Dow Jones guadagna 41 punti a quota 11.626 (+0,35%).