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Futures Usa: il lavoro riporta il sereno a Wall Street

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Quando mancano 40 minuti all’avvio delle contrattazioni i futures Usa viaggiano sopra i livelli della parita’, (vedi quotazioni a fondo pagina), preannunciando una partenza positiva. Ad influenzare in positivo il mercato sono state le cifre del rapporto governativo sulla situazione lavorativa.

E’ indubbio che il tasso ancora di poco sotto l’area del 10% e’ la riprova della “deludente ripresa lenta dell’economia”, come l’ha definita la Fed. Ma la creazione dell’ordine dei 150 mila posti di lavoro fa sicuramente ben sperare. E’ proprio questa la crescita necessaria perche’ gli Stati Uniti possano vedere un miglioramento della situazione. Le migliori notizie arrivano ancora una volta dal settore privato, con le aziende che sono tornate ad assumere dopo aver tagliato tanto.

Alle 15 italiane si conosceranno le cifre sulle vendite di case con contratti in corso. Ma a dettare i tempi, prima ancora dei dati macro, e’ stato sopratutto il dollaro, che ha fatto un bel rimbalzo di oltre lo 0.5% sul basket delle sei valute principali. Il biglietto verde viene tra tre sedute consecutive di cali.

In ambito di trimestrali, non si segnalano grandi market movers. Tuttavia va segnalato che la compagnia di assicurazione AIG, che ha chiuso il trimestre con una perdita netta di $2.4 miliardi, ha detto che potra’ contare su una liquidita’ adeguata per almeno 12 mesi. Per Chrysler, secondo le stime degli economisti interpellati da Bloomberg, si profila il miglior trimestre dai giorni della bancarotta controllata. La casa automobilistica potrebbe risultare pertanto una delle storie piu’ positive di questa stagione di trimestrali. I conti verranno pubblicati l’8 novembre.

A livello settoriale, riflettori puntati sulle banche. S&P ha riferito che potrebbero perdere fino a $31 miliardi dalle operazioni di buyback sui mutui. In particolare, a rischiare di piu’ sono Bank of America e JP Morgan. Anche per Wells Fargo, Citigroup, US Bancorp e PNC Financial la situazione non si profila delle piu’ rosee.

Le banche ieri si sono rese protagoniste di un’ottima seduta dopo l’uscita di un articolo del Wall Street Journal secondo cui la Fed iniziera’ a consentire alle banche piu’ in salute di aumentare i dividendit e presto potrebbe emettere una guidance che fissi gli standard che gli istituti devono rispettare perche’ venga concesso loro l’aumento della cedola.

FBR Capital Markets sottolinea che i parametri possibili, di cui non si parla nell’articolo, potrebbero essere: un rapporto normale di tier 1, rendimenti sugli asset e restituzione dei prestiti TARP. Tra le societa’ consigliate, PNC Financial, USB e JP Morgan, visti i loro elevati livelli di capitale e il desiderio gia’ espresso di rivedere al rialzo il dividendo.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, i futures sul petrolio con consegna dicembre sono in progresso dello 0.36% a quota $86.80 il barile. Il derivato con scadenza dicembre dell’oro segna un -0.27% a $1379.40 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro cala dello 0.85%, portandosi in area $1.4086. Quanto ai Treasury, il rendimento del decennale avanza di 6.4 punti base, attestandosi al 2.548%. Lo yield del trentennale intanto ha toccato il 4.10% per la prima volta da fine luglio.

Alle 15:50 (le 8:50 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 scambia in progresso di 2.30 punti (+0.19%) a quota 1220.90.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in rialzo di 2.75 punti (+0.13%) in area 2187.25.

Il contratto sull’indice Dow Jones avanza di 27 punti a quota 11414 (+0.24%).