Quando manca mezz’ora all’avvio delle contrattazioni a Wall Street, i derivati sui principali indici di borsa americani (vedi quotazioni a fondo pagina) viaggiano sotto i livelli di parita’, preannunciando una partenza negativa per i listini.
L’azionario e’ sempre piu’ influenzato dagli squilibri geopolitici – in particolare preoccupa la guerra civile in corso in Libia – e dalle notizie negative provenienti dalle altre parti del mondo. Al contrario la reazione del mercato obbligazionario, che dovrebbe essere piu’ sensibile ai report sulla situazione critica del debito sovrano dell’area periferica dell’euro, e’ stata pressoche’ nulla.
A pesare sui listini americani sono poi le cifre annunciate dal Dipartimento del Lavoro. Le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono aumentate piu’ del previsto, pur rimanendo sotto la soglia delle 400 mila unita’. Tanto per cambiare le cifre della settimana prima sono state riviste al rialzo (e’ la quarta volta nelle ultime sei occasioni). Nel frattempo il deficit della bilancia commerciale si e’ ampliato di oltre il 15% in gennaio, piu’ delle attese.
Il mercato americano segue ad ogni modo la scia di Asia ed Europa, con il deficit commerciale cinese che ha sorpreso in negativo le attese degli investitori. Prima che in Europa l’agenzia Moody’s tagliasse il rating sul debito della Spagna, i mercati gia’ erano stati scossi dalle notizie provenienti dalla Cina, che ha annunciato che le esportazioni mensili in febbraio sono salite di solo il 2,4% rispetto a un anno fa, mentre le importazioni sono aumentate del 19,4%. Le cifre per quanto riguarda gli export rappresentano un grande passo indietro rispetto al risultato di gennaio, creando un gap nella bilancia commerciale di Pechino di $7,3 miliardi.
“La fiducia nei mercati azionari e’ messa a dura prova ancora una volta dalla Cina e dalle incertezze geopolitiche”, dice a Marketwatch Harley Salt di IG Markets. In particolare nelle sale operative si tengono d’occhio gli sviluppi in Libia che stanno deprimendo il morale.
Naturale che i trader continuino a tenere d’occhio i movimenti sul mercato energetico. Dove i futures con scadenza aprile del greggio scambiano in flessione di $1,61 a $102,77 il barile, retrocedendo dai massimi di due anni e mezzo. I contratti con scadenza aprile dell’oro arretrano dello 0,57% a $1.421,4 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro guadagna quota sul dollaro, in area $1,3802 (-0,77%). Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,46%, in ribasso di 0,4 punti base.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 arretra di 7,2 punti a quota 1.308,2 (-0,55%).
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in calo di 11,5 punti a 2299 (-0,5%).
Il contratto sull’indice Dow Jones scambia in ribasso di 51 punti (-0,42%) in area 12.123.