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Futures Usa giu’, attesa correzione fisiologica

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Quando manca un’ora e mezzo all’avvio delle contrattazioni a Wall Street, i derivati sui principali indici di borsa americani (vedi quotazioni a fondo pagina) viaggiano sotto la parita’, facendo pensare a un avvio negativo.

I listini americani sembran destinati, almeno per il momento, a fermare la loro corsa grazie alla quale il Dow ieri ha chiuso la settima seduta consecutiva in rialzo.

“Avendo visto massimi che non si toccavano da due anni e mezzo, una correzione e’ sempre probabile che si verifichi. Senza una ricca agenda macro gli investitori potrebbero vivere la giornata odierna come un’opportunita’ per vendere”, ha dichiarato a Marketwatch Ben Citchley, trader di IG Index.

L’attenzione degli operatori sara’ soprattutto sul discorso del numero uno della Fed Ben Bernanke. Nel corso di un’audizione che si terra nella Commissione di bilancio della Camera Usa, il timoniere della Banca centrale americana parlera’ delle condizioni in cui versa l’economia Usa e potra’ dare anche qualche indicazione sulla politica monetaria che intende adottare.

Sullo sfondo resta la decisione sui tassi presa ieri in Cina. Si teme che un rallentamento dell’economia cinese possa avere ripercussioni sull’intera congiuntura globale. Preoccupate sembrano essere soprattutto l’Australia e la Cina: entrambe fornitrici di materie prime, le due economie temono infatti che in caso di indebolimento della Cina, le loro forniture di materie prime andrebbero a diminuire, provocando a catena una flessione delle esportazioni, del Pil e delle divise di riferimento.

Non mancano notizie anche dal Giappone, alle prese con i suoi debiti pubblici colossali e anche le condizioni precarie in cui versano le sue banche: sia il Fondo Monetario Internazionale che Moody’s oggi hanno strigliato il governo, invitandolo a fare di più per mettere un freno a un debito che rappresenta il 200% rispetto al prodotto interno lordo.

Sugli altri mercati, i futures con scadenza marzo del petrolio segnano un rialzo dello 0,40% a $87,29 il barile. I contratti con scadenza analoga dell’oro guadagnano lo 0,08% a $1.365,20 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro avanza dello 0,18% $1,3651. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,71% dal 3,725% di ieri.

Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 arretra di 4,80 punti (-0,36%) a quota 1.316,90.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna -8 punti (-0,34%) in area 2.354,75.

Il contratto sull’indice Dow Jones scivola di 19 punti a quota 12.177 (-0,16%).