New York – Il tono negativo che si respira in Europa dopo le parole pronunciate da Papademos contagia anche gli Stati Uniti. Se anche l’ex primo ministro ellenico parla dei preparativi di un’uscita di Atene dall’euro, allora e’ il caso di iniziare a considerarlo un processo imminente. Che sta strozzando l’andamento di moneta unica e azionario.
I futures sui principali indici azionari Usa proseguono in calo (vedi valori a fondo pagina), dopo l’avvertimento lanciato dal Congressional Budget Office (CBO). L’economia degli Stati Uniti potrebbe attraversare una nuova fase di recessione, in caso non vengano intraprese misure atte a modificare i bilanci. Questo nuovo retroscena si aggiunge alla già preoccupante situazione in Grecia e alla sua possibile uscita dall’euro.
Il CBO, in un report pubblicato ieri, ha segnalato che a legislazione vigente, tra il 2012 ed il 2013 in Usa si assisterebbe a un forte calo del deficit di bilancio pari al 4% del Pil, che però impatterebbe negativamente sulla crescita, stimata in calo dell’1,3% annualizzato nel primo semestre 2013.
Attesi i risultati del Summit Ue in giornata a Bruxelles, dove i leader europei si incontreranno per discutere della crisi in corso nell’Eurozona, che solo in questo mese ha portato circa $4 trilioni di investimenti fuori dall’azionario.
Per il presidente francese Hollande è il “giorno della verità“: oggi sarà a Bruxelles dove dovrà fare chiarezza su quello che vuole imporre una Germania ancora potente, ma sempre più isolata. In cima alla lista gli Eurobond, ma la Germania ha già detto no.
I dati sulle vendite di nuove abitazioni dovrebbero aumentare a 335.000 in aprile, rispetto a 328.999 a marzo.
Dal Giappone, conferme di un rallentamento delle esportazioni. Deficit commerciale oltre le attese in aprile, da $6,5 miliardi, anche a causa del maggiore costo degli energetici e delle minori spedizioni verso la Cina.
Il rally dei mercati azionari di ieri si puo’ interpretare in diversi modi, essendo tanti gli elementi che sono entrati in causa. Ma sicuramente uno dei motivi principali e’ che Goldman Sachs e’ ‘entrata a capofitto‘ sui titoli di borsa, facendo acquisti a man bassa.
Il tesoro tedesco ha collocato titoli a due anni per un importo di 4,55 miliardi di euro con un rendimento praticamente zero. Il tasso infatti e’ appena lo 0,07%.
Sotto inchiesta Morgan Stanley dopo il flop dell’Ipo di Facebook. La banca avrebbe tagliato stime su ricavi durante il road show, informando solo alcuni investitori. Poi alza range di prezzo e lo fissa al massimo della forchetta. Risultato: debutto disastroso. Titolo giu’.
Dell in calo nel dopo-borsa e -13% circa negli scambi tedeschi, dopo che lo società ha ufficializzato stime sul fatturato del secondo trimestre inferiori alle attese degli analisti.
Buon rialzo invece per PetSmart, dopo che i risultati del primo trimestre hanno superato le attese e le stime 2012 sono piuttosto buone.
Dal fronte economico degli Stati Uniti, attesi i dati sulle vendite di nuove abitazioni alle 16.00. Alle 16.30 scorte di petrolio greggio e inventari di prodotti petroliferi.
In ambito valutario, l’euro sul dollaro a $1,2673 (-0,08%). La moneta unica e’ invariata nei confronti del franco svizzero a CHF 1,20118, mentre contro lo yen scende dello 0,6%, a JPY 100,74. Il tasso di cambio tra dollaro Usa e yen si attesta a 79,47, in contrazione di -0,59%.
Per terminare la panoramica sugli altri mercati, l’indice delle commodity cede lo 0,9% dopo il calo dell’1% di ieri. L’oro quota in ribasso dell’1%, a $1564 l’oncia. I futures con consegna luglio sul petrolio Usa scendono dello 0,4% in area $91,50 al barile. Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano all’1,746%, in calo di 2 punti base.
Alle 15.02 ora italiana (le 9.02 di New York), i futures sull’indice S&P500 arretrano del -0,59%, a 1.307,00 punti.
I futures sul Nasdaq giù -0,62%, a 2.519,50 punti.
I futures sul Dow Jones scendono -0,59%, a 12.403 punti.