New York – Futures sui principali indici azionari Usa ancora in calo (vedi valori a fondo pagina). I listini americani potrebbero continuare a perdere terreno e scendere al di sotto dei minimi da due mesi già raggiunti. Euro a $1,2844, in flessione dello 0,30%. Contro lo yen la moneta unica è in calo dello 0,54% a JPY 102,46, mentre il rapporto dollaro/yen cede lo 0,23%, a JPY 79,78.
L’impasse politica in Grecia continua ad influenzare negativamente il sentiment degli investitori, portando in ribasso gli asset più rischiosi e alla continua ricerca di asset rifugio. I rendimenti dei Treasury a 10 anni pertanto continuano a calare e raggiungono l’1,786%, per poi recuperare fino all’1,788%, ma rimanere sempre sotto pressione.
“I problemi non sono finiti: i timori sono per la Grecia, ma sono anche per la Spagna, l’Italia e forse la Francia – commenta Jacques Porta, gestore presso Ofi Patrimoine a Parigi – L’intero quadro appare molto pericoloso. Bisogna essere cauti e ciò implica che è meglio non detenere titoli azionari, ma cash”.
L’indice S&P500 ha chiuso la settimana appena trascorsa sui minimi dal 7 marzo, con gli ultimi sviluppi in Europa che hanno lasciato tanta incertezza sull’evolversi della situazione e sulla possibile uscita della Grecia dall’euro. Il listino Usa si attesta ora a un livello in flessione del 4,6%, rispetto ai massimi del 2012 raggiunti lo scorso 2 aprile. Le borse europee continuano a viaggiare in territorio negativo e mettono sotto pressione il sentiment di Wall Street.
Sul fronte dei singoli titoli, ancora cali per JPMorgan, dopo il taglio del rating da parte di Fitch (da AA- ad A+), e la nota di S&P che annuncia la possibilità di una decisione simile, per compensare l’impatto sulla società del buco recentemente dichiarato da $2 miliardi. S&P ha già abbassato comunque l’outlook sulla banca da negativo a stabile. Titolo giu’ nel pre-borsa. Male dunque anche gli altri titoli finanziari, tra cui Morgan Stanley -2,3% a $14,61 e Bank of America -1,2% a $7,46.
In rialzo Yahoo (+1,4% a $15,40), dopo che l’ormai ex-Ceo Scott Thompson ha lasciato il posto, a seguito dello scandalo per aver fornito un curriculum con titoli di studio falsati.
Intanto, stando ai dati compilati da Bloomberg e dalla Commissione di trading sui futures, la Commodity Futures Trading Commission, si evince che i money monager hanno assunto posizioni nette corte sullo S&P500, per 19.375 contratti, in calo dell”82%, rispetto ai massimi degli ultimi 4 anni testati a settembre, nonostente si sia registrato un forte balzo rispetto ai 3.584 della settimana precedente.
La People’s Bank of China, la banca centrale di Pechino, ha deciso intanto di abbassare i requisiti di riserva richiesti alle banche, per sostenere la ripresa interna, liberando dunque nell’economia un potenziale da $63,5 miliardi. Deprezzamento per lo yuan cinese, con il cambio di riferimento rivisto al ribasso sui minimi da tre settimane.
Dal fronte economico degli Stati Uniti, non sono attesi dati economici di rilievo.
In ambito valutario, l’euro sul dollaro a $1,2861 (-0,17%). La moneta unica verso il franco svizzero a CHF 1,2005 (-0,02%), mentre contro lo yen scende dello 0,45%, a JPY 102,56.
Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio arretrano -2,01%, a quota $94,20 al barile, mentre le quotazioni dell’oro sono in flessione dell’1,54% a $1.559,60 l’oncia.
Alle 15.00 ora italiana (le 9.00 di New York), i futures sull’indice S&P500 arretrano di 11,25 punti (-0,83%), a 1.338,75 punti.
I futures sul Nasdaq vanno giù di 19,75 punti (-0,76%), a 2.591.
I futures sul Dow Jones scendono di 91 punti (-0,71%), a 12.697 punti.