New York – I futures sui principali indici azionari Usa proseguono la seduta in ribasso (vedi valori a fondo pagina) dopo i risultati deludenti dell’asta spagnola in attesa che negli Stati Uniti vengano pubblicati i dati relativi all’industria dei servizi.
Quest’oggi nemmeno il settore hi-tech, favorito nelle ultime sedute dalla corsa dei titoli Apple, viene risparmiato. Tracollo del 3% delle quotazioni dell’oro, che riducono cosi’ il rialzo annuale a poco piu’ del +12%. Euro scende in area $1,31 sul dollaro, indebolito dalle parole del numero uno della Bce, Mario Draghi.
Gli investitori sperano di ricevere ulteriori segnali di ripresa dal settore, dopo i dati positivi delle vendite registrate dalle case automobilistiche Usa nel mese marzo. Dopo aver superato quota 15 milioni di SAAR per la prima volta da inizio febbraio, il numero di veicoli venduti si e’ leggermente ridotto in marzo a 14,4 milioni.
Nei primi tre mesi del 2012 le vendite sono state in media paria a 14,6 milioni e l’impressione e’ che l’industria si avvia a battere le stime di 13,7 milioni di media per il 2012. Finora le vendite sono in rialzo del 13% da inizio anno rispetto al 2011.
Le attese sull’indice ISM non manifatturiero sono per 56,8 punti a marzo, in calo rispetto a 57,3 a febbraio. Sarebbe comunque in generale un dato positivo se si considera che un valore oltre il 50 indicano crescita.
Gli investitori sono concentrati sulle parole che il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi sta proferendo in seguito alla decisione dell’istituto di mantenere invariati i tassi di interesse guida al minimo storico dell’1,00%. Il a
una strategia di uscita dalle misure di allentamento e’ prematura, ma l’attenzione da qui alla fine dal 2012 sara’ incentrata anche sul pericolo inflativo, con pressioni al rialzo che tenderanno a prevalere da qui a dicembre. Segnalato inoltre il rischio di un peggioramento dell’outlook economico. L’inflazione a breve e’ stata calcolata al 2,6%, contro il 2,7% dell’ultima riunione. Le previsioni della Bce sono per un livello dei prezzi al consumo sopra il 2% per il 2012, ma sotto quella soglia nel 2013.
Il tutto dopo che la banca centrale americana ha fatto capire che non ci saranno nuove misure straordinarie di politica monetaria volte ad alimentare la ripresa. Dopo le parole espresse dai membri Fed la settimana scorsa, in giornata assumera’ particolare rilievo il discorso del Segretario del Tesoro Usa Timothy Geithner.
Le minute della Federal Reserve pubblicate ieri e relative al meeting del 13 marzo hanno inflitto un duro colpo ai mercati e portato in forte ribasso l’azionario asiatico ed europeo in giornata, oltre a portare Wall Street a chiudere in negativo una giornata nervosa.
Intanto la Spagna ha collocato titoli con scadenza nel gennaio del 2015 per un valore di 1,1 miliardi di euro a un tasso al 2,890%, superiore al 2,440% precedente e con un bid to cover a 2,41, decisamente più basso rispetto ai 4,96 precedenti. Il costo per assicurarsi per cinque anni contro un default del debito spagnolo e’ salito di 18 punti base a quota 457, i massimi livelli dal 28 novembre.
Sugli altri mercati le materie prime continuano ad estendere i sell, anche a causa della forza del dollaro, che pesa soprattutto sui metalli, industriali e preziosi. L’argento cede praticamente -4%, mentre l’oro due punti e mezzo percentuali. Nell’ordine del -1,5% gli industriali, mentre -0,5% circa per i contratti sul petrolio.
L’euro continua a perdere terreno e si allontana con forza da quota $1,32, al momento scambiando nella parte bassa di $1,31.
Dal fronte economico degli Stati Uniti, attesi i dati sulla variazione occupazione non agricola alle 14.15, mentre alle 16.00 l’indice ISM non manifatturiero. Alle 16.30 scorte di petrolio greggio e inventari di prodotti petroliferi.
In ambito valutario, l’euro sul dollaro a $1,3121 (-0,82%). La moneta unica in calo verso il franco svizzero a CHF 1,2035 (-0,04%), mentre contro lo yen perde l’1,22%, a JPY 108,22.
Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio scendono dell’1,35%, a quota $102,61 al barile (-1,40 dollari), mentre le quotazioni dell’oro crollano a $1.621,70 l’oncia (-3,01%). Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano al 2,24%, in calo di 5,8 punti base.
Alle 14.50 ora italiana (le 8.50 di New York), i futures sull’indice S&P500 arretrano dello 0,81%, a 1.3025 punti.
I futures sul Nasdaq giĂą dello 0,71%, a 2.759,25 punti.
I futures sul Dow Jones perdono lo 0,81%, a 13.026 punti.