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Futures Usa e dollaro giu’ dopo il taglio di S&P

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New York – Quando mancano 15 minuti all’avvio delle contrattazioni, i derivati sui principali indici della borsa americana (vedi quotazioni a fondo pagina) scambiano sotto la parita’ facendo pensare a un avvio di seduta in ribasso, appensantiti dalla decision dei S&P di ridurre a negativo da stabile l’outlook sul debito degli Stati Uniti.

Il tutto dopo i conti di Citigroup, che ha riportato cifre trimestrali contrastanti. I profitti sono calati del 32% a $0,10 per azione, meglio dei 9 centesimi attesi da Wall Street. Il fatturato e’ stato pari a $19,78 miliardi a fronte dei $20,54 miliardi previsti. I ricavi hanno fatto comunque un buon rimbalzo rispetto al trimestre scorso, I conti sono in linea con quelli annunciati da Bank of America e JP Morgan, a dimostrazione che le banche attraversano un periodo di transizione.

Da parte sua Halliburton, il secondo maggiore fornitore di servizi petroliferi, ha archiviato il primo trimestre con utili increscita, con il rincaro del petrolio che ha offerto un buon sostegno. Sempre in ambito di notizie societarie Johnson & Johnson ha avviato le trattative per acquistare l’azienda svizzera di apparecchiature mediche Sinthes. In Usa la volatilita’ (indice Vix) scende a 15 punti, contro la media di 18 del 2011.

Guardando alla prova delle altre borse mondiali, pesa la seduta poco confortante dell’Asia, che ha scontato la decisione di Pechino di alzare la riserva obbligatoria per la quarta volta quest’anno, a un livello record.

In generale in Europa i riflettori sono ancora sulla Grecia, che ha comunque smentito di nuovo la richiesta di una ristrutturazione. Fonti del governo tedesco dicono di aspettarsi che Atene non riesca ad arrivare all’estate se non provvedera’ a una ristrutturazione del debito.

Sotto i riflettori anche il boom del partito ultranazionalista alle elezioni della Finlandia; fazione politica che si è messa sotto i riflettori per le sue posizioni ultraconservatrici e anti euro .

Sugli altri mercati, i contratti del greggio con consegna maggio arretrano dell’1,21% a $108,33 il barile nonostante la riduzione della produzione petrolifera ordinato dall’Arabia Saudita. I contratti con scadenza analoga dell’oro sono invece in rialzo dello 0,33% $1.481,1 l’oncia, mentre continua il rally dell’argento, ora sopra i $43 l’oncia ai massimi di 31 anni. Sul fronte valutario l’euro e’ in calo dell’1% sul dollaro in area $1,4281. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,37%, in flessione di 3,9 punti base rispetto alla chiusura di ieri.

Alle 15.15 (le 9:15 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 scende di 14,8 punti a 1.304,20 (-1,12%).

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in ribasso di 25,5 punti a 2.284,25 (-1,1%).

Il contratto sul Dow e’ in flessione di 126 punti a quota 12.177 (-1,02%)