New York – Quando manca un’ora e mezzo all’avvio delle contrattazioni, i derivati sui principali indici della borsa americana (vedi quotazioni a fondo pagina) scambiano poco sotto la parita’ nella terza seduta di aprile, dopo che il Dow ha chiuso ieri ai massimi da giugno 2008.
In calendario macro e’ prevista la pubblicazione dell’indice dei servizi e delle minute dell’ultima riunione di politica monetaria della Federal Reserve, risalente al 15 marzo. A proposito di politica monetaria, le ultime parole circa i timori inflativi pronunciate da Ben Bernanke, numero uno della banca centrale Usa, non stanno aiutando i mercati che temono una stretta prima della fine dell’anno. Secondo Bernanke la Fed deve moniotrare l’inflazione “estremamente da vicino” per rilevare se il rialzo dei prezzi delle materie prime si sta scaricando sui consumatori.
La ripresa del mercato occupazionale vista ultimamente avra’ l’effetto di alimentare le speculazioni circa le prossime mosse in materia di politica monetaria dela Federal Reserve. Se da un lato ormai sembra da escludere un nuovo round di misure straordinarie di allentamento, dall’altro sono sempre di piu’ quelli pronti a scommettere su un intervento aggressivo di rialzo dei tassi entro la fine del 2011. La Bce dovrebbe imporre una stretta monetaria gia’ da giovedi’. La Banca Centrale Cinese invece e’ gia’ arrivata al suo secondo incremento dei tassi quest’anno e il quarto da ottobre del 2010.
Balzo poderoso dei titoli di National Semiconductor dopo che il gigante dei chip Texas Instruments ha annunciato che rilevera’ il gruppo per la somma di $6,5 miliardi in contanti, ovvero $25 dollari per azione. Restando in ambito societario, KB Home riportera’ i conti fiscali in giornata.
I titoli Apple lasciano sul campo oltre l’1% invece, dopo che gli operatori del Nasdaq hanno deciso di riequilibrare l’indice composito dopo che l’azione della societa’ di Cupertino e’ piu’ che quadruplicata in due anni. Il peso del gigante sul paniere – pari attualmente a oltre il 20% – verra’ dunque ridotto.
Sugli altri mercati, dopo aver toccato i massimi di due anni e mezzo, i contratti del petrolio con consegna maggio cedono lo 0,65% a $107,77 il barile. I contratti con scadenza analoga dell’oro avanzano di $3,8 a $1.436,3 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro e’ in calo dello 0,32% sul dollaro in area $1,4176. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,41%, in flessione di 0,9 punti base rispetto alla chiusura di ieri.
Alle 14.00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 lascia sul campo 4,9 punti a quota 1.324,3 (-0,37%).
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in ribasso a 2.323,75 (-0,72%).
Il contratto sull’indice Dow Jones scambia in calo di 28 punti (-0,23%) in area 12.309.