Quando manca un’ora e mezzo all’avvio delle contrattazioni i futures Usa viaggiano sotto la parita’, (vedi quotazioni a fondo pagina), preannunciando una partenza negativa.
Il tutto all’indomani della decisione della banca centrale americana di aprire uno spiraglio di possibilita’ per un secondo round di quantitative easing. Per il momento pero’ la Fed prende tempo, resta a guardare e per “un periodo esteso” lascia il costo del denaro laddove e’ stato portato nel dicembre 2008, nel range 0-0.25%. Anche se la ripresa dell’economia e’ lenta e il rischio di deflazione e’ alto.
La reazione del mercato ieri e’ stata di un immediato entusiasmo, poi sgonfiatosi. D’altra parte nel comunicato finale si legge che l’economia Usa resta debole e che la preoccupazione maggiore ora e’ la deflazione.
Sul fronte macro, le richieste di prestito immobiliare hanno segnato un calo dell’1.4% nella settimana terminata il 17 settembre. Alle 16:00 ora italiana sara’ la volta dell’indice dei prezzi delle case. Dopo mezz’ora verra’ pubblicato il dato sulle scorte di pretrolio.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico i futures sul petrolio con consegna ottobre arretrano dello 0.73% a $75.52 il barile. Il derivato con scadenza dicembre dell’oro segna +1.49% a $1293.30 l’oncia, salendo su nuove vette al rialzo. Sul fronte valutario l’euro, al momento e’ in rialzo dello 0.79% a quota $1.33.69. Il rendimento dei Treasury decennale in calo dal 2.594%.
Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 segna un calo di 2.50 punti a 1132.20 (-0.22%).
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in progresso di 6.5 punti a 1979 (-0.33%).
Il contratto sull’indice Dow Jones registra un -23 punti a quota 10671 (-0.22%).