New York – Quando manca circa mezz’ora all’avvio degli scambi i futures sui principali indici azionari Usa confermano i rialzi (vedi valori a fondo pagina), segnale che l’indice S&P500 potrebbe recuperare terreno dopo aver toccato i minimi da quattro mesi. Il paniere allargato ha chiuso in ribasso per sei sedute consecutive. Materie prime sotto pressione ed euro fiacco a $1,2773.
Sin dai massimi 2012 toccati il 2 aprile, l’indice ha registrato un calo del -8,7%, trascinato in ribasso dalla negatività in arrivo dall’Europa, principalmente dalla possibilità di un’uscita della Grecia dall’euro. Resta comunque +3% nel 2012, dopo aver raggiunto fino a +13%. Solo in questo mese sono stati sottratti all’azionario globale circa $4 trilioni.
La Cina dovrebbe adottare una serie di “politiche fiscali proattive e una politica monetaria più prudente”, per far si di stimolare nel migliore dei modi la crescita economica della seconda più grande economia al mondo. Questo il messaggio lanciato dal Premier cinese Wen Jiabao, durante il fine settimana. In questi giorni dovrebbero arrivare annunci ufficiali su nuovi programmi di stimolo, secondo quanto riporta il China Securities Journal.
Sempre dalla Cina, notizie negative per la ripresa economica globale. Alcuni acquirenti cinesi di materie prime come ferro e carbone, avrebbero richiesto il differimento delle consegne ed in alcuni casi la cancellazione, in conseguenza del rallentamento dell’economia.
In giornata è previsto l’incontro tra i due leader di Francia e Germania, in vista del summit dell’Unione europea di mercoledì 23. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, dovrebbe discutere con la sua nuova controparte francese, Pierre Moscovici, sulla moneta unica.
La Cancelliera tedesca Merkel e il Presidente francese Hollande dovrebbero invece discutere su come bilanciare il desiderio contrapposto dei due paesi, tra misure di austeritĂ e di crescita.
Le buste paga statunitensi dovrebbero crescere +188.000 mensili in media nel 2012, in rialzo rispetto ai +170.000 stimati a febbraio, secondo le attese degli analisti, che aspettano la pubblicazione del sondaggio condotto dalla National Association for Business Economics. Nel quarto trimestre il tasso di disoccupazione dovrebbe essere in media 8%, poco variato rispetto all’8,1% già raggiunto lo scorso mese.
Yahoo e’ in buon rialzo, dopo che il sito web ha ricevuto un’offerta da $6,3 miliardi in contanti e 800 milioni in titoli da Alibaba, per poter riacquistare il 20% della quota detenuta dal gruppo Internet.
Bene anche Google, a seguito dell’approvazione da parte delle autorità cinesi dell’operazione di acquisto da $12,5 miliardi di Motorola Mobility Holdings.
Occhi tutti puntati ancora su Facebook, che secondo gli analisti di Barron’s non aprira’ sui livelli di prezzo dell’Ipo. Gia’ negli scambi tedeschi i titoli sono scesi sotto la soglia di $38. Nel pre-mercato Usa scambiano ora a $36,72, in calo di quattro punti percentuali. Nella prima giornata di trading, lo scorso venerdì, il titolo aveva chiuso in rialzo +0,6%, a $38,23, deludendo in parte le aspettative per quella che e’ stata la maggiore Ipo della storia dell’universo hi-tech.
Se si confronta il valore del social media con quello di Google e altri rivali, si scopre che esso e’ sopravvalutato, in particolare tenuto conto dei problemi del gruppo a registare entrate dal business dell’utenza di dispositivi portatili.
La scorsa settimana, la società ha reperito ben $16 miliardi dall’Ipo, raggiungendo così una valutazione sui $104 miliardi, e diventando la settima società Usa più grande nel comparto tecnologia, superando colossi di più lunga data quali Cisco Systems e Qualcomm.
Morgan Stanley, la banca che si è presa cura dell’Ipo, sarebbe intervenuta nel mercato per evitare che nella giornata di venerdì il prezzo scendesse al di sotto dell’offerta, secondo quanto riportano alcune persone a conoscenza del caso.
Il fatturato di Facebook è ancora scarso, avvertono gli analisti. Per fare un paragone, Google, società valutata il doppio, ha un fatturato di circa 10 volte tanto, $37,9 miliardi, contro appena i $3,71 miliardi dell’impresa fondata da Mark Zuckerberg.
Dal fronte economico degli Stati Uniti, non sono attesi dati di rilievo.
In ambito valutario, l’euro scende nei confronti del dollaro con -0,30% a $1,2743, perdendo sullo yen -0,20% a JPY 101. Rapporto dollaro/yen in crescita dello 0,16% a JPY 79,29.
Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio sono in rialzo dello 0,21% a $91,67 al barile, mentre le quotazioni dell’oro sono in calo dello 0,15%, a $1.589,50 l’oncia. Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano all’1,72%, invariato rispetto alla chiusura di venerdi’.
Alle 15.03 ora italiana (le 9.03 di New York), i futures sull’indice S&P500 avanzano del +0,38%, a 1.295,70 punti.
I futures sul Nasdaq fanno registrare un progresso dello 0,50%, a 2.480,50 punti.
I futures sul Dow Jones salgono +0,37%, a 12.381 punti.
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