La paura di un default dell’Irlanda e, in diversa minore, rinnovati timori di una nuova stretta monetaria da parte della Cina (dove Shanghai ha chiuso con un -4%) per frenare l’inflazione mettono a tappeto i futures Usa.
Quando manca un’ora e mezzo all’avvio delle contrattazioni i derivati viaggiano sotto i livelli di parita’, (vedi quotazioni a fondo pagina), preannunciando una partenza negativa all’indomani di una seduta interlocutoria.
L’attenzione degli operatori resta focalizzata sul Vecchio Continente dove il miglioramento del clima di fiducia della finanza in Germania, misurato dall’indice Zew, non basta a risollevare gli indici europei.
Nel pomeriggio si terrà la riunione dei 16 ministri finanziari dell’Ue a Bruxelles, per affrontare il caso dell’Irlanda. Spaventa nel frattempo la dichiarazione del presidente dell’Unione europea Herman Van Rompuy, che ha detto senza mezzi termini che la sopravvivenza stessa dell’Ue e’ a rischio.
La tensione è dimostrata dal continuo rialzo dei cds utilizzati per tutelarsi dal rischio di default di questi paesi, ma anche dal trend dei rendimenti dei titoli di stato della Spagna e della Grecia .
Negli Usal’agenda macro prevede i prezzi alla produzione (alle 14:30 ora italiana), i flussi netti di capitale (alle 15:00), la produzione industriale (alle 15:15) e la fiducia dei costruttori (16:00).
Sugli altri mercati, nel comparto energetico, i futures sul petrolio con consegna dicembre sono in calo dell’1.18% a quota $83.86 il barile. Il derivato con scadenza dicembre dell’oro segna -0.62% a $1360 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro e’ in rialzo dello 0.22% a quota $1.3617. Quando al decennale del Tesoro, il rendimento e’ a quota 2.88% dal 2.8930% di ieri.
Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 scambia in flessione di 5.60 punti (-0.47%) a quota 1190.20.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in calo di 14.75 punti (-0.69%) in area 2113.25.
Il contratto sull’indice Dow Jones perde 60 punti a quota 11113 (-0.54%).