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Futures spinti dall’M&A, Treasury in difficolta’

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Quando manca un’ora e mezzo all’avvio delle contrattazioni i futures sui principali indici della borsa americana viaggiano sopra la parita’, (vedi quotazioni a fondo pagina), preannunciando una partenza positiva, anche se con una certa cautela, in sintonia con quanto visto finora in Europa.

Sul fronte macro non ci sono appuntamenti di rilievo in calendario, ma le notizie in ambito M&A non mancano e aiutano i listini a spingersi in rialzo. General Electric ha annunciato che acquistera’ una societa’ di componentistica nel settore energetico, Wellstream Holding, per $1.3 miliardi. All’interno della sfera farmaceutica, Sanofi-Aventis rilancera’ la sua offerta da $18.5 miliardi su Genzyme. Dell da parte sua comprera’ Compellent per $960 milioni.

Sugli altri mercati, i titoli di Stato cedono terreno, spingendo il rendimento sul decenalle ai nuovi massimi di sei mesi, con gli investitori che stanno vendendo sulle prospettive di una crescita piu’ sostenuta e di un deficit piu’ alto negli Stati Uniti.

Anche la parte breve della curva dei rendimenti sta riscontrando un rialzo, con i prezzi sotto pressione. E’ cosi’ che i rendimenti sul due anni hanno raggiunto i massimi di sei mesi, con la possibilita’ di una stretta monetaria della Federal Reserve nel 2012 che si fa piu’ probabile.

Nel comparto energetico, ifutures sul petrolio con consegna gennaio sono in rialzo dell’1.33% a quota $88.96 il barile. Il derivato con scadenza febbraio dell’oro segna +0.58% a $1392.9 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro e’ positivo dello 0.33% a quota $1.3227. Quanto ai Treasury, ancora in flessione i prezzi, con il rendimento del decennale che si attesta a quota 3.23%.

Londra sale intanto alle 13.07 dello 0,87%, Francoforte cresce dello 0,37%, Parigi fa +0,79% e Madrid avanza dello 0,59%. Bene anche Piazza Affari, che sale dello 0,86% circa. I listini riescono così a lasciarsi alle spalle il giudizio di Moody’s, che ha confermato l’outlook negativo per le banche spagnole.

In un contesto che rimane caratterizzato da una profonda incertezza, il sentiment non è di certo aiutato in Europa dai giudizi delle agenzie di rating che continuano ad attaccare l’Europa. A tal proposito, grande è l’attesa degli operatori per la riunione dei leader Ue del 16-17 dicembre, in cui, secondo il Financial Times, si potrà considerare anche l’eventualità di concedere una linea di credito a breve termine ai paesi che hanno problemi di rifinanziamento. Inoltre, in quell’occasione si potrebbe affrontare anche la possibilità del fondo anticrisi di acquistare bond governativi.

In tutto questo, non c’è dubbio che il il mondo continui a essere diviso a metà. Mentre la Cina continua a correre, l’Europa litiga ancora per la proposta di Tremonti-Juncker relativa all’emissione degli eurobond. La Cina è inoltre osservata speciale soprattutto per il dato sull’inflazione, balzato al 5,1%, al massimo degli ultimi 28 mesi.

In realtà, i rialzi delle borse europee si spiegano proprio con la mancata decisione della Cina, nel week end appena trascorso, di alzare il costo del denaro, come molti invece avevano temuto. Ma manca ormai poco all’adozione di una manovra di politica monetaria restrittiva, visto che l’economia cinese non sembra dare segnali di rallentare il passo e considerate le recenti dichiarazioni delle autorità del paese del Dragone.

Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 guadagna 3.50 punti (+0.28%) a quota 1239.40.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in rialzo di 4.75 punti (+0.21%) in area 2219.75.

Il contratto sull’indice Dow Jones avanza di 34 punti a quota 11378 (+0.3%).