Quando manca mezz’ora all’avvio delle contrattazioni i derivati sui principali indici della borsa americana sono in flessione, (vedi quotazioni a fondo pagina), preannunciando una partenza negativa.
Al ritorno alla borsa di New York dopo la pausa per il Giorno del Ringraziamento, gli investitori trovano brutte sorprese ad attenderli. Mercati europei nel panico per la paura che la crisi del debito sovrano si diffonda tra i paesi periferici dell’area euro. A farne le spese sono sopratutto Portogallo e Spagna, le principali indiziate a fare la fine di Irlanda e Grecia, mentre la moneta unica cala ancora. Nel frattempo Lisbona ha approvato il piano di bilancio 2011 e negato le voci secondo cui avrebbe bisogno di aiuti dall’UE.
Il mercato europeo e’ sotto pressione (FTSE -1.4%, CAC -1.7%, DAX -1.2%) con gli investitori che sperano che si faccia chiarezza sul piano di salvataggio dell’Irlanda. “Se il mercato vuole focalizzarsi sulle notizie negative, ce ne sono tante a cui fare riferimento”, dice Mike Lenhoff, chief strategist di Brewin Dolphin Lenhoff. Nella giornata di shopping piu’ importante dell’anno negli Stati Uniti, il cosiddetto Black Friday, con i negozi aperti fin dall’alba che offrono sconti enormi di sono al 50-90% in alcuni casi, i trader sperano di ricevere cifre positive dalle vendite al dettaglio.
L’UE e il FMI si siederanno attorno a un tavolo per discutere della possibilita’ di imporre dei tagli agli obbligazionisti se non dovessero investire ulteriori capitali. Stando alle voci che circolano in Europa ultimamente, i paesi dell’eurozona stanno esortando il Portogallo ad accettare un pacchetto di aiuti, ma da Lisbona sostengono di non aver bisogno di un’ancora di salvezza, sottolineando che il piano di bilancio appena approvato, che prevede misure di austerita’, sara’ sufficiente.
Tra i settori ad essere particolarmente colpite sono le banche, che e’ poi il comparto dove si presentano i maggiori i rischi per l’economia mondiale. In Usa presi di mira sopratutto i titoli Citigroup che cedono oltre il 2%. Ma i titoli finanziari sono colpiti dai ribassisti da entrambi le parti dell’oceano: HSBC cede quasi il 2%, BNP Paribas il 4.5% e Deutsche Bank il 3%. L’euro e’ scivolato in area 1.3235, un livello che non si vedeva da meta’ settembre.
In Asia le borse hanno perso terreno (Nikkei -0.4%, Hang Seng -0.8%, Shanghai -0.9%) penalizzate dalle tensioni montate nella penisola coreana e dalle possibilita’ di un’ulteriore stretta in Cina. La Corea del Nord nel frattempo continua a mantenere una posizione dura, scaricando retoricamente le colpe sugli altri. Nel contesto Pyongyang afferma che le mosse di Usa e Seul hanno reso piu’ alte le possibilita’ che il conflitto si trasformi in una guerra.
Con un calendario macro scarno di appuntamenti, i riflettori in America saranno puntati sul gruppo di societa’ di vendite al dettaglio, con le cifre sull’andamento delle vendite nei punti vendita il venerdi’ successivo al Giorno del Ringraziamento. Focus in particolare sulle catene di magazzino e le aziende di vendite online, con i titoli eBay e Target richiesti, mentre Amazon cede terreno dopo i forti guadagni accumulati mercoledi’.
Sempre in ambito societario, la societa’ Del Monte e’ stata ufficialmente rilevata dal gruppo di private equity KKR al prezzo di $19 per azione, mentre CPI International e’ stata comprata da una societa’ affiliata di Veritas Capital Fund IV per $19.50 per titolo.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico, i futures sul petrolio con consegna gennaio sono in calo dell’1.06% a quota $82.97 il barile. Il derivato con scadenza gennaio dell’oro segna -1.53% a $1354 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro e’ in calo dello 0.97% a quota $1.3230. Quanto ai Treasury, i prezzi scambiano in rialzo, con il rendimento dei titoli di stato Usa a 10 anni in contrazione di 4.8 punti base a quota 2.866%.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 scambia in calo di 9.50 punti (-0.79%) a quota 1187.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in flessione di 15.25 punti (-0.71%) in area 2142.
Il contratto sull’indice Dow Jones cede 79 punti a quota 11076 (-0.71%).