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FUTURES SOTTO PRESSIONE PENALIZZATI DAI SUSSIDI

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Si preannuncia una seduta in ribasso a Wall Street. A mezz’ora dal suono della campanella, i contratti sui principali indici azionari scambiano sotto i livelli della vigilia (vedi quotazioni a fondo pagina).

Si possono nel complesso considerare deludenti le cifre macro pubblicate stamattina, mentre le vendite realizzate dalle societa’ retail in gennaio nei punti vendita aperti da almeno un anno non hanno entusiasmato piu’ di tanto una comunita’ di investitori esigente. Secondo le previsioni in media le aziende dovrebbero aver registrato un rialzo del 2.4%.

Il colosso retail Costco ha riportato vendite milgiori del previsto in gennaio. Tuttavia l’incremento dell’8% non e’ stato giudicato sufficientemente alto dagli investitori e i titoli scambiano in rosso. Convincono anche i numeri presentati da Aeropostale, che hanno evidenziato un rialzo delle vendite dell’11% contro il +6.1% atteso da Wall Street. Inferiori alle stime invece le cifre pubblicate da Target: l’aumento di mezzo punto percentuale e’ piu’ basso dell’1.4% previsto.

Sempre all’interno della sfera societaria, Cisco Systems accelera del 2.5% dopo che la leader mondiale di apparecchiature di Rete ha riportato un profitto in crescita del 23% e annunciato che il fatturato del trimestre in corso potrebbe vedere un incremento di sino al 26%. In denaro anche Visa, anch’essa protagonista di una prova trimestrale superiore alle attese.

Riflettori ancora puntati su Toyota, dopo che la casa automobilistica giapponese, finita nell’occhio del ciclone per i difetti riscontrati in piu’ di una sua vettura, ha alzato l’outlook dopo aver riportato un utile fiscale di $1.68 miliardi, lievemente superiore alle stime.

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In ambito macro, segnali di lieve peggioramento della situazione occupazionale, con le domande di indennita’ di disoccupazione che sono salite inaspettatamente nell’ultima settimana. Deludono anche le cifre preliminari relative alla produttivita’ nel quarto trimestre, cresciuta meno del previsto e meno dei tre mesi precedenti.

Sul mercato si fanno sentire inoltre i timori circa la situazione instabile delle finanze di alcuni Paesi europei, che hanno messo in secondo piano i conti fiscali migliori del previsto di Cisco Systems, Visa e Costco.

L’euro e’ scivolato sui minimi di sette mesi dopo che il ministero delle Finanze portoghese ha deciso di ridurre l’ammontare di una emissione obbligazionaria. I CDS (credit-default swap) di Portogallo e Grecia, che ieri ha incassato l’approvazione della Commissione Europea per il suo piano di riduzione del budget, si sono deteriorati e i mercati dei rispettivi Paesi hanno perso nettamente terreno.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in calo le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo arretrano di $0.90 attestandosi a quota $76.08 al barile. Sul valutario la moneta unica e’ in flessione a $1.3840. In contrazione anche l’oro a $1104.10 l’oncia (-$7.90). In rialzo i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.6600% dal 3.7030% di ieri.

Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 e’ in calo di 10.20 punti (-0.93%) a 1086.20.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna -13.25 (-0.74%) a 1772.25.

Il contratto sull’indice Dow Jones cede 84.00 punti (-0.82%) a quota 10157.00.