Quando manca mezz’ora all’inizio delle contrattazioni i futures sono in calo (vedi quotazioni a fondo pagina), su vendite assolutamente scontate dovute al default di Dubai World, istituto finanziario cuore dell’Emirato.
Nella seduta abbreviata in occasione della festivita’ del Black Friday, i volumi sono molto sottili. I cali fanno eco alle perdite accusate nei mercati europei e asiatici, dopo che l’emirato di Dubai ha annunciato quale sara’ il primo passo per ristruttare parte del suo debito.
Tuttavia le Borse d’Europa si sono allontanate dai minimi di seduta dopo che le banche italiane e francesi hanno tenuto a precisare che l’esposizione ai problemi dell’emirato e’ limitata. Ieri i mercati del Vecchio Continente hanno ceduto circa il 3%, preoccupate perr il possibile coinvolgimento di grandi banche proprio sulla base di una esposizione al debito dell’emirato. Wall Street e’ invece rimasta chiusa in occasione della festivita’ del Thanksgiving.
Dubai World, su cui gravano $59 miliardi di passivita’, pari al 70% dell’intero debito statale, ha chiesto ai creditori una moratoria di sei mesi sul debito e sta cercando di rinegoziare le sue posizioni, compreso un bond islamico da $3.52 miliardi della controllata Nakheel Properties.
I prezzi dei Titoli di Stato intanto fanno un balzo notevole, mentre il dollaro guadagna contro la maggior parte delle valute concorrenti, con gli investitori che sono a caccia degli asset piu’ sicuri dopo il tracollo dei mercati del mondo visto ieri e anche oggi. In calo le materie prime.
Tra i settori, come era naturale aspettarsi, a pagare dazio sono soprattutto le banche. Secondo alcuni analisti la crisi e’ solo un me non dovrebbe avere un
impatto pesante e duraturo sugli altri mercati. Tuttavia, avvertono alcuni trader, gli investitori stanno cercando di trarre qualche profitto, utilizzando la crisi di Dubai World come una scusa per vendere.
Quest’oggi non ci sono appuntamenti di rilievo sul fronte macroeconomico. Gli operatori seguiranno da vicino i numeri circa le vendite nel Black Friday, ovvero il giorno in cui prende ufficialmente il via negli Stati Uniti la stagione dello shopping natalizio, per vedere se i consumatori americani sono pronti a tornare a mettere mano al loro portafogli.
Sugli altri mercati, sull’energetico cede terreno il greggio. Al momento i futures con consegna dicembre lascia sul campo $3.80 a quota $74.16 al barile. Sul valutario accelera il dollaro, con l’euro che si indebolisce nei confronti del biglietto verde a $1.4895. Scivolano i prezzi dell’oro: i futures con scadenza dicembre arretrano di $27.00 a quota $1161.60 l’oncia. In netto progresso i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e’ sceso al 3.2100% dal 3.2790% di ieri.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 e’ in calo di 29.40 punti (-2.65%) a quota 1079.50.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in contrazione di 44.50 punti (-2.48%) a quota 1749.75.
Il contratto sull’indice Dow Jones cede 219 punti (-2.10%) a 10223.00 punti.