A mezz’ora dall’apertura delle borse i contratti sugli indici Usa continuano a trattare in deciso calo (vedi quotazioni a fondo pagina) il che lascia prevedere un avvio nettamente negativo per l’azionario.
Wall Street e’ posizionata ad aprire sulla scia dei bruschi cali segnati dalle principali piazze mondiali: Tokyo -4.5%, Londra (-5.3%), Parigi (-5.6%), Francoforte (-5.2%), precipita anche Mosca (-7%), dove le contrattazioni sono state nuovamente sospese per eccesso di ribasso con il Micex arrivato a segnare una perdita del 17%. E’ evidente che gli investitori sono fortemente preoccupati dall’attuale condizione economica e ritengono difficile che il piano di salvataggio firmato da Bush la scorsa settimana possa contenere gli effetti della crisi a livello globale.
In Europa, dopo essere fallito il tentativo di un accordo su un piano di salvataggio simile a quello americano, la Germania ha sentito la necessita’ di garantire i depositi, seguita dall’Irlanda e dalla Grecia. Il Belgio e il Lussemburgo hanno supportato l’operazione di vendita di una parte di Fortis, mentre un pacchetto di finanziamento da 50 miliardi di euro e’ stato concesso ad Hypo Re. Anche Danimarca, Austria e Svezia hanno incrementato le misure di protezione dei risparmatori in riferimento ai propri depositi.
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Negli Usa, la Federal Reserve ha annunciato che portera’ a $900 miliardi (da $450 mld) l’ importo da assegnare all banche commerciali nell’ ambito delle operazioni di TAF (Term Auction Facility, e che iniziera’ a pagare un interesse sulle riserve bancarie. La Banca Centrale si e’ inoltre impegnata direttamente a risolvere la disputa creatasi tra Wachovia e Citigroup sull’operazione di merger, in seguito all’offerta di Wells Fargo.
Bank of America ha raggiunto un accordo di modifica di alcuni suoi asset (un’operazione da $8.4 miliardi) con alcuni Stati nel tentativo di permettere ai clienti Countrywide (rilevata all’inizio dell’anno) di mantenere le proprie abitazioni.
Sul fronte mergers & acquisitions, nel settore farmaceutico, Eli Lilly ha raggiunto un accordo per rilevare ImClone Systems per un controvalore di $6.5 miliardi, o $70 per azione da pagarsi in cash. Nel comparto alimentare, occhi puntati su Coca-Cola, oggetto di downgrade da parte di Deutsche Bank a causa di un potenziale calo del volume di vendita sia negli Stati Uniti che all’estero.
Sugli altri mercati, e’ in calo il petrolio: i futures con consegna novembre segnano un ribasso di $3.94 a $89.94 al barile. Sul valutario, l’euro cede terreno nei confronti del dollaro a quota 1.3620. In progresso l’oro a $862.70 l’oncia (+$29.50). Avanzano infine i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.52%.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 e’ in ribasso di 26.00 punti (-2.35%) a 1082.30.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna -29.75 punti (-2.01%) a 1447.75.
Il contratto sull’indice Dow Jones perde 193 punti (-1.86%) a 10171.00.
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