Ad un’ora e mezza dall’apertura delle borse i contratti sugli indici Usa sono in calo (vedi quotazioni a fondo pagina) il che lascia prevedere un altro avvio negativo per l’azionario dopo la pesante performance di ieri, la peggiore degli ultimi 7 anni.
Dopo il fallimento di Lehman Brothers e l’acquisto di Merrill Lynch da parte di Bank of America, lo scenario finanziario statunitense potrebbe subire ulteriori cambiamenti con l’uscita di scena della societa’ assicuratrice American International Group, fino ad alcuni mesi fa il piu’ grosso gruppo americano in termini di valutazione di mercato. A causa dell’elevata esposizione sul business dei mutui a rischio, il titolo e’ piombato -61% nella giornata di ieri e nel pre-borsa cede -40%, scambiato ad appena $2.78.
Le agenzie di rating Moody’s, S&P e Fitch hanno tagliato il giudizio sulla qualita’ del credito dell’azienda. Cio’ ha contribuito ad incrementare il pessimismo degli investitori sul superamento della crisi da parte del gruppo. “Se AIG non sara’ in grado di raccogliere $75 miliardi entro domani (cosa molto improbabile), le tocchera’ la stessa sorte di Lehman” hanno commentato alcuni trader di New York nel pre-borsa.
“Andiamo senza dubbio verso una condizione di maggiore debolezza nel breve periodo” affermano gli analisti di Keefe, Bruyette & Woods. “E’ bene essere prudenti, dopo gli eventi degli ultimi giorni”. “Siamo nella seconda fase della crisi subprime: potrebbe essere piu’ disastrosa della precedente, ma una volta iniziato il recupero, questo sara’ di sicuro piu’ rapido”.
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In serata e’ attesa la decisione della Federal Reserve sui tassi d’interesse. Lo scorso mese i governatori della Banca Centrale si erano mostrati piu’ inclini a un rialzo del costo del denaro che a un ribasso. Ma l’atteggiamento di Bernanke & Co. potrebbe ora cambiare in seguito alla nazionalizzazione di Fannie Mae e Freddie Mac e dopo il fallimento di Lehman. Il mercato ha aumentato le probabilita’ relative alla decisione stasera alla fine del Fomc (Federal Open Market Committee, il braccio operativo della Fed) su un taglio dei fed funds all’1.75% dal 2% attuale. Anche se molti operatori ritengono possa essere uno sbaglio da parte della Fed essere troppo accomodante, i futures sui fed funds indicano nel pre-borsa una chance del 92% su un taglio dello 0.25%.
Nel comparto energetico prosegue intanto lo scivolone del petrolio, ieri al di sotto dei $100 in chiusura per la prima volta da marzo. Nelle contrattazioni elettroniche i futures con consegna ottobre segnano un ribasso di $3.58 a $92.13 al barile. Sul valutario, l’euro e’ scambiato in area 1.42 nei confronti del dollaro. In rally i titoli di Stato: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.28%.
Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 e’ in ribasso di 10.10 punti (-0.84%) a 1186.00.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna -4.50 punti (-0.26%) a 1716.25.
Il contratto sull’indice Dow Jones perde 67 punti (-0.61%) a 10882.00.
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