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FUTURES IN LIEVE CALO, FOCUS SU DUBAI E SHOPPING

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A un’ora e mezzo dall’inizio delle contrattazioni i futures sono in calo (vedi quotazioni a fondo pagina), il che lascia pensare ad un avvio di settimana negativo per la Borsa di New York.

Il mercato scambia comunque di poco sotto i livelli di parita’, dopo che la settimana scorsa si e’ chiusa in ribasso per la prima volta dopo tre settimane consecutive di rialzi. Gli indici principali hanno tuttavia guadagnato oltre il 4% nel mese di novembre, che oggi volge al termine.

Gli investitori continuano a guardare con attenzione alle notizie legate alla situazione sul fronte del debito di Dubai, facendo al contempo attenzione alle cifre in arrivo relative ai primi risultati della stagione dello shopping natalizio, che ha preso ufficialmente il via in occasione del black friday.

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Secondo quanto riferito oggi da un funzionario governativo di Dubai, l’amministrazione dell’emirato non garantira’ i debiti di Dubai World e i creditori subiranno le conseguenze della ristrutturazione della societa’ conglomerata sul “breve termine”. Il rischo di default appare pero’ limitato.

In un primo momento i mercati asiatici avevano reagito bene al comunicato della Banca Centrale degli Emirati Arabi Uniti, in cui si legge che l’istituto si impegna a sostenere le banche internazionali e locali che hanno un’esposizione al debito dell’emirato. Ma non le Borse di Dubai e Abu Dhabi, che di ritorno dalla festivita’ di Eid Al Adha hanno ceduto pesantemente terreno nel primo giorno di contrattazioni dopo l’annuncio di Dubai World mercoledi’ scorso.

Tra i settori, i piu’ colpiti dalle vendite sono stati i costruttori di case, il retail e i finanziari, con l’indice principale dei mercati dell’emirato di Dubai che ha lasciato sul campo il 7.3%. A quanto risulta a Wall Street Italia, in un’operazione in gran segreto il New York Stock Exchange ha varato venerdi’ un provvedimento di urgenza per proteggersi nel caso in cui eventi esterni possano compromettere gli scambi azionari.

Secondo gli analisti la situazione, sebbene sia ancora in una fase di sviluppo, dovrebbe avere un impatto contenuto: “allo stato delle cose in cui ci troviamo, l’idea piu’ diffusa e’ che i problemi di Dubai non dovrebbero essere sistemici”. La sorpresa era rappresentata dalla mancanza dell’apporto da parte degli EAU, non i problemi di Dubai per se’. Ha ricordato ai mercati che il rischio esiste ancora, ma non sembra possibile che funga da catilizzatore di problemi sistemici”.

Intanto gli investitori cercheranno di ottenere tutte le informazioni possibili sulla performance dello shopping post-Thanksgiving. “Nel complesso i controlli da noi effettuati nel giorno del Black Friday sono risultati in linea con le attese e riteniamo che la stagione delle festivita’ sia iniziata con il piede giusto dal punto di vista della concorrenza e delle attivita’ promozionali”, hanno scritto in una nota gli analisti di Barclays Capital.

La chiave di lettura piu’ importante dovrebbe essere rappresentata con ogni probabilita’ dalle societa’ di elettronica, con molte aziende tra cui Wal-Mart e Target che hanno messo in vendita televisori piatti a prezzi ampiamente scontati. Pochi invece gli avvenimenti di rilievo in ambito macro, con l’aggiornamento di novembre del Chicago Purchasing Managers Index di novembre che verra’ annunciato alle 15:45 italiane.

Sugli altri mercati, sull’energetico cede terreno il greggio. Al momento i futures con consegna dicembre lascia sul campo $0.09 a quota $75.96 al barile. Sul valutario arretra il dollaro, con l’euro che torna a rafforzarsi nei confronti del biglietto verde a $1.5033. Scivolano i prezzi dell’oro: i futures con scadenza dicembre arretrano di $4.50 a quota $1171.00 l’oncia. In flessione i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e’ salito al 3.2300% dal 3.2120% di venerdi’.

Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 e’ in calo di 1.80 punti (-0.17%) a quota 1087.70.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in contrazione di 13.00 punti (-0.13%) a quota 1757.00.

Il contratto sull’indice Dow Jones cede 12 punti (-0.12%) a 10280.00 punti.