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FUTURES GIU’, OPERATORI DELUSI DALLA FED

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A mezz’ora dall’apertura delle borse i contratti sugli indici Usa sono tornati a trattare in territorio negativo (vedi quotazioni a fondo pagina) il che lascia prevedere un avvio in rosso per l’azionario. Gli operatori sono rimasti delusi dall’ultimo annuncio della Fed che, oltre all’aumento della liquidità concessa tramite TAF (term auction facility), non ha comunicato alcuna misura aggiuntiva a sostegno del mercato.

Date le circostanze gli investitori sperano ora in una mossa della Banca Centrale sui tassi d’interesse per ridare ossigeno all’economia. Il piano di salvataggio da $700 miliardi, se avra’ alcuni effetti, richiedera’ ancora del tempo per produrne. A livello globale, gli operatori ritengono che sia necessaria una manovra coordinata delle Banche Centrali per limitare i danni della crisi.

Nella giornata di ieri si e’ assistito ad un elevato taglio (-1%) dei tassi d’interesse in Australia, la Bank of England dovrebbe ridurre il costo del denaro il prossimo giovedi’. Il meeting della Fed e’ previsto per la fine del mese e gli operatori hanno iniziato a scontare un abbassamento dei fed funds di 50 punti base. In giornata interverra’ il presidente Bernanke, mentre nella prima serata saranno diffuse le minute sull’ultimo incontro della Banca Centrale in cui fu deciso di lascire invariati i fed funds al 2.00%.

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Intanto crescono i timori sui profitti aziendali. Nel settore finanziario, Bank of America ha riportato un calo del 68% degli utili, ridotto il dividendo, ed affermato che raccogliera’ nuovo capitale per circa $10 miliardi. Il titolo perde il 9% nel preborsa. Pressioni anche sulle banche britanniche Royal Bank of Scotland, Lloyd TSB e Barclays: la BBC ha riportato che tutte e tre sarebbero pronte a richiedere un’iniezione di capitali al governo per un totale di 15 miliardi di sterline.

Subito dopo la chiusura delle borse si entrera’ nel vivo della stagione degli utili con i numeri di Alcoa. Il gigante dell’alluminio dovrebbe riportare un EPS di 61 centesimi, in calo rispetto allo scorso anno.

Sugli altri mercati, rimbalza il petrolio: i futures con consegna novembre segnano un progresso di $3.24 a $91.05 al barile. Sul valutario, l’euro recupera terreno nei confronti del dollaro a quota 1.3602. In progresso l’oro a $883.90 l’oncia (+$17.70). Avanzano infine i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.45%.

Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 e’ in ribasso di 7.45 punti (-0.70%) a 1045.90.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna -10.25 punti (-0.73%) a 1397.00.

Il contratto sull’indice Dow Jones perde 81 punti (-0.81%) a 9892.00.

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