Società

FUTURES: FORTE PRESSIONE DI SELL NEL PRE-BORSA

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A mezz’ora dall’apertura delle borse i contratti sugli indici Usa sono in forte ribasso (vedi quotazioni a fondo pagina) il che lascia prevedere un avvio in deciso calo per l’azionario. Nessun segno di miglioramento rispetto all’ultima rilevazione, anzi. Per tutte le Borse mondiali potrebbe essere una giornata-chiave, in quanto la caduta dei listini internazionali sembra delineare a questo punto prospettive ancora più nere per i prossimi mesi, anticipando la probabile crisi dell’ economia reale.

Gli indici americani sono dunque posizionati ad aprire il nuovo trimestre con tono negativo, appesantiti dalle debolezza dei mercati europei e dalle continue preoccupazioni sulla corsa senza freni del petrolio.

A spingere ancora una volta al ribasso l’intero comparto finanziario sono i timori relativi ad una nuova ondata di perdite legate alla crisi subprime da parte di grandi banche d’affari. Il titolo del colosso svizzero UBS e’ scivolato ai minimi di 10 anni, Deutsche Bank (DB) lascia sul terreno il 5.5%, Societe Generale arretra del 4.4%. “Sara’ un trimestre pessimo: gli investitori si stanno rendendo conto che l’inflazione viaggia su livelli ormai non piu’ sostenibili” ha affermato Heino Ruland, strategist di FrankfurtFinanz.

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Intanto nel comparto energetico, il petrolio continua a spingersi al rialzo, sostenuto dagli stessi rumors di ieri di un possibile attacco di Israele all’Iran (vedi Archivio) avvicinandosi al record storico segnato nella giornata di ieri di $143.67. Al momento i futures con scadenza agosto segnano un progresso di $2.36 a $142.36 al barile. L’atteggiamento speculativo di molti operatori sembra stia contribuendo a spingere le quotazioni dell’oro nero verso la soglia psicologica dei $150. Alcuni analisti nei giorni scorsi avevano annunciato che tale livello sarebbe stato raggiunto nella settimana della festivita’ dell’Independence Day (prossimo venerdi’).

Il calo odierno riposiziona l’indice industriale in una fase di mercato ‘orso, in ribasso del 20% dai massimi storici registrati nell’ottobre dello scorso anno. Il Dow Jones ha archiviato il mese di giugno con la peggiore perdita dal 2002, e’ in ribasso -14.4% dall’inizio dell’anno.

Due i dati che giungeranno in mattinata dal fronte macro, entrambi subito dopo l’apertura delle borse, alle 16:00 ora italiana. Le stime degli economisti sono per una contrazione dell’indice sul comparto manifatturiero (al di sotto dell’importante livello dei 50 punti) e della spesa per le costruzioni.

Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro e’ in leggero rialzo a 1.5785 nei confronti del dollaro. In lieve progresso l’oro a $932.20 (+$3.90) l’oncia. In progresso i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.92%.

Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 e’ in ribasso di 12.90 punti (-1.01%) a 1268.20.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna -20.25 punti (-1.10%) a 1825.75.

Il contratto sull’indice Dow Jones perde 97 punti (-0.86%) a 11242.

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