Si profila una seduta negativa per il mercato azionario americano, con i contratti sui principali indici di Borsa che quando mancano due ore all’avvio delle contrattazioni scambiano in ribasso (vedi quotazioni a fondo pagina) nonostante le buone notizie giunte da FedEx, che vanno considerate come un segnale di rafforzamento della domanda nell’economia mondiale.
FedEx ha rivisto al rialzo le stime sugli utili fiscali di oltre il 10% citando, tra gli altri fattori, il successo delle iniziative di risparmio dei costi e la solida domanda proveniente da Asia e America Latina. L’annuncio della societa’ di trasporto specializzata in spedizioni espresse ha rinsaldato l’opinione di molti economisti secondo cui una ripresa dell’economia generale sarebbe ormai in atto.
L’annuncio, avvenuto ieri a mercati chiusi, ha spinto i titoli al rialzo di almeno il 3% nell’after-hours. Se i guadagni dovessero venire confermati anche oggi si tratterebbe della prima seduta sopra quota $90 dal settembre dell’anno scorso.
“Da tempo stiamo pubblicizzando FedEx, definendola un’azienda in quello che aneddoticamente e’ finita per essere un trimestre piu’ solido delle attese per le societa’ di spedizioni, con gli industriali e i protagonisti delle vendite al dettaglio che hanno incominciato a rimbalzare dai livelli esageratamente bassi dell’anno scorso”, ha scritto in una nota l’analista di Deutsche Bank Justin Yagerman.
“Sembra che la leverage operativa del modello di asset di FedEx stia iniziando a dare i suoi frutti, essendo all’origine di questi utili inaspettatamente alti”.
Restando in ambito di risultati societari, le notizie non mancheranno. Oggi si sapra’ come si sono comportate le vendite nei ristoranti fast-food di McDonald’s e i conti trimestrali del gruppo di bevande alcoliche Brown-Forman. Dopo il suono della campanella sara’ la volta del gigante dei chip Texas Instruments offrire gli aggiornamenti di meta’ trimestre.
Nel frattempo Exxon Mobil e i suoi partner hanno dato l’approvazione conclusiva al progetto di gas naturale liquefatto da $15 miliardi in Papua New Guinea, con le attivita’ di distribuzione di gas ai clienti asiatici che dovrebbero iniziare nel 2014.
Il calendario economico odierno non offre invece appuntamenti di rilievo, se si esclude l’asta del Tesoro di $40 miliardi di titoli a tre anni e la decisione sui tassi di interesse della Banca del Canada.
Sugli altri mercati, sull’energetico cede ancora terreno il greggio. Al momento i futures con consegna dicembre lasciano sul campo $0.65 a quota $73.28 il barile. Sul valutario Il dollaro cede il passo contro lo yen ma tiene bene nei confronti dell’euro, con la moneta unica che scende a quota $1.4791. In flessione i prezzi dell’oro: i futures con scadenza dicembre segnano un calo di $11.30 a quota $1152.70 l’oncia. In forte progresso i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e’ sceso al 3.3800% dal 3.4480% di ieri.
Alle 13:30 (le 7:30 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 e’ in flessione di 5.00 punti (-0.45%) a quota 1098.70.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in ribasso di 10.25 punti (-0.57%) a quota 1773.70.
Il contratto sull’indice Dow Jones lascia sul campo 43 punti (-0.41%) a 10348.00 punti.