New York – Quando manca mezz’ora all’avvio delle contrattazioni, i derivati sui principali indici della borsa americana (vedi quotazioni a fondo pagina) scambiano sotto la parita’ facendo pensare a un avvio di seduta in ribasso.
L’attenzione dei trader e’ concentrata sui problemi dei paesi piu’ indebitati dell’area euro, sui dati macro relativi a lavoro e inflazione in Usa e sui conti di Google, che si conosceranno a mercati chiusi. Le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono salite sopra le 400.000 unita’ dopo che per settimane erano rimaste sotto tale cifra. In compenso le richieste continuative della settimana prima sono calate, mentre la media mobile a un mese e’ aumentata di 5.500 unita’. I prezzi all’ingrosso si sono invece raffreddati rispetto ai rialzi cui avevano abituato: il PPI e’ aumentato dello 0,7% a marzo, meno delle attese. Si tratta comunque del nono progresso mensile consecutivo.
Secondo Joel Kruger, currency strategist di Forex Capital Markets, la paura di un default dell’Irlanda e di un piano di ristrutturazione della Grecia e’ aumentata a livelli record. Il costo per assicurarsi contro un default della Grecia ha toccato livelli record dopo che in un’intervista al Die Welt il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha avvertito che Atene avra’ bisogno di altre misure, se l’udienza di giugno della Commissione Europea e della Bce dovesse mostrare che il debito della nazione e’ insostenibile.
Dopo i rimbalzi di ieri, gli investitori preferiscono rimanere cauti e optare per i sell anche dopo alcune indiscrezioni, secondo cui il tasso di inflazione cinese a marzo si sarebbe attestato sopra il 5%, al massimo degli ultimi 32 mesi. Si temono dunque nuove strette monetarie. In più, l’agenzia di rating Moody’s ha declassato il rating sul settore immobiliare cinese a negativo.
Sul fronte societario, in attesa di sapere le cifre del colosso dei motori di ricerca, Hasbro ha chiuso il primo trimestre con un utile in calo del 71% a quota $17,2 milioni, deludendo le aspettative, mentre il fatturato e’ rimasto invariato a $672 milioni, sopra le attese.
In ambito economico arrivano le dichiarazioni della Bce, che definisce la propria politica monetaria “molto accomodante” e che torna a parlare degli elevati rischi sulla crescita dei prezzi. Rischi di cui si torna a parlare oggi anche in relazione alla Cina, visto che stime preliminari parlano di un’inflazione che torna a rialzare la testa. La Bce ha poi affermato che la crescita prosegue ma che resta di fondo una incertezza elevata. Lo stesso Lorenzo Bini Smaghi, membro del comitato esecutivo della Bce, conferma poi che “siamo alla fine di un ciclo espansivo con tassi di interesse molto bassi.
Sugli altri mercati, i contratti del petrolio con consegna maggio tornano a cedere terreno, arretrando dello 1,07% a $105,96 il barile. I contratti con scadenza analoga dell’oro sono piatti a $1.455,6 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro e’ in calo dello 0,39% sul dollaro in area $1,4386. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,43%, in flessione di 2,6 punti base rispetto alla chiusura di ieri.
Alle 15.00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 cede 8,4 punti a quota 1.300,3 (-0,64%).
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in ribasso di 16 punti a 2.292,5 (-0,69%).
Il contratto sull’indice Dow Jones scambia in calo di 59 punti (-0,48%) in area 12.140.