(Teleborsa) – Ancora una settimana di tensioni, quella appena conclusa, per il mercato americano. La crisi dei debiti sovrani del Vecchio Continente, infatti, ha prevalso sul sentiment degli investitori, alle prese con il Black Friday che come di consueto da il via alle spese natalizie in America. Ad appesantire il mercato statunitense, ci ha pensato anche la Federal Reserve, che per l’ennesima volta taglia le stime di crescita dell’economia Usa, in un quadro che si fa sempre più grigio ed irto di insidie. Il Prodotto Interno Lordo salirà il prossimo anno del 3-3,6%, a fronte dell’aumento del 3,5-4,2% stimato a giugno. Il tasso di disoccupazione scenderà tra l’8,9% e il 9% dall’attuale 9,6% grazie ai timidi segnali di ripresa, ma meno di quanto prospettato in precedenza. La sforbiciata non risparmia neanche l’anno in corso e il 2012: tra due anni il tasso di disoccupazione non scenderà più al 7,3% ma si attesterà attorno all’8%. Quest’anno, invece, dovrebbe chiudersi con un PIL al 2,4-2,5%. In precedenza era stato stimato un miglioramento tra il 3%-3,5%. Il future E-mini S&P500, ha chiuso così l’ottava scorsa a 1.183,25 punti mettendo a segno una performance settimanale negativa dell’1,23%. Per le prossime sedute va posta dunque particolare attenzione all’area di supporto vista a 1.170 con ulteriore target visto a 1.163,25. Resistenza a 1.194,75.
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