Economia

Fuksas: “La Nuvola di Roma? La venderei ai tedeschi, funzionerebbe”

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ROMA (WSI) – “Vorrei che la vendessero, e subito, ai tedeschi. Loro sì che la farebbero funzionare”. Parla così della sua creatura, la Nuvola, il nuovo Centro Congressi di Roma nel cuore del quartiere dell’Eur, l’architetto Massimiliano Fuksas intervistato da Repubblica. Sabato si terrà l’inaugurazione della Nuvola, così chiamata dai romani dice Fuksas che aveva invece pensato al nome “The Floating Space”.

“L’hanno chiamata Nuvola perché pensano che sia un gas che il cielo soffia via. A chi è venuto in mente di chiamarla Nuvola? Non a me. Pensa che hanno indetto un concorso internazionale per trovargli un altro nome. E sai quale nome ha vinto?. No. Ha vinto Nuvola”.

A parte il nome, Fuksas si rivela particolarmente critico nei confronti di un’opera che ha come obiettivo quello di far entrare nelle casse capitoline circa 350 milioni all’anno. “Purché la si usi davvero” – dice l’architetto.

“Io che sono di Roma e conosco bene Roma vorrei che tutti si impegnassero, con sobrietà e temperanza, a farla funzionare davvero questa Nuvola di fiberglass cucita su misura da una ditta belga-tedesca, a riempirla di gente, di vita, di artisti, di tibetani e cinesi, di africani e russi, di tedeschi e americani. Senza la vita, in due anni tutto si degraderebbe. Ecco, temo che fra due anni possa iniziare il dibattito su dove trovare i soldi per restaurare la Nuvola di Fuksas”.

Con l’occasione dell’intervista per l’inaugurazione sabato della Nuvola – “un grande evento in diretta su Rai uno, cantanti, ballerini, 1800 invitati” – l’architetto svela la sua “simpatia” per il premier.

“La Nuvola è stata sbloccata da Matteo Renzi nel 2015 (…) è stato bravo, anzi bravissimo, c’è poco da dire. Ma anche per la sindaca Raggi la Nuvola sarà una festa”.

E al referendum del 4 dicembre, l’architetto ammette:

“Voterò sì. Perché da qualche parte bisogna pure cominciare”.