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Fuga globale dall’azionario: Futures cedono oltre il 2%

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New York – Quando manca mezz’ora all’avvio delle contrattazioni, i derivati sui principali indici della borsa americana b>(vedi quotazioni a fondo pagina) scambiano in netta flessione, facendo pensare ad un avvio di seduta molto pesante, seguendo la scia delle perdite accusate da tutti i mercati azionari mondiali. La borsa di Tokyo e’ crollata, mettendo a segno la peggiore prova dal 2008.

La crisi nucleare giapponese si sta intensificando e aumenta la paura che il bilancio umano ed economico del devastante terremoto di venerdi’ scorso salga ancora. I livelli di radiazione nell’area di Fukushima I stanno salendo nuovamente, tanto da rendere sempre più rischioso il lavoro dei tecnici all’interno della stanza di controllo dell’impianto. Per il momento – riferiscono le autorita’ giapponesi – il livello di emergenza e’ di 4 su 7 secondo la scala dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica dell’ONU. Ma per gli esperti francesi in materia il livello piu’ giusto e’ il 6: emergenza grave.

L’Aiea intanto ha confermato che 150 persone a rischio di contaminazione da radiazioni sono state sottoposte a controlli in Giappone e per 23 di loro sono state attuate procedure di decontaminazione. L’amministrazione cittadina di Tokyo conferma che il livello di radiazioni è dieci volte superiore al solito in città, ma non costituisce un pericolo per la salute. Nelle prossime ore 5 milioni di abitazioni saranno senza energia. Ieri i casi di blackout per singoli appartamenti sono stati solo centinaia di migliaia.

Nei pressi del reattore 4 di Fukushima I, il livello di radiazioni e’ pari a 100 millisievert, dicono i tecnici della TEPCO. Per sievert si intende l’unita’ di misura utilizzata per misurare gli effetti biologici e i danni provocati dall’assorbimento di radiazioni da parte di un organismo. Il millisievert equivale a un millesimo di sievert.

In un video diffuso da Reuters si possono osservare le scosse sismiche che hanno colpito il Giappone da venerdi’.

“Ora come ora il morale e’ molto negativo”, dice a Marketwatch Mads Koefoed, market strategist di Saxo Bank. “E’ come se i mercati ci abbiano messo un paio di giorni per realizzare cosa veramente sta accadendo in Giappone e ora stanno iniziando a ‘prezzare’ la catastrofe”.

In Giappone c’e’ stata oggi una terza esplosione alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi e un bel po’ di materiale radioattivo e’ stato rilasciato nell’atmosfera. Il primo ministro Naoto Kan ha parlato della possibilita’ di perdite “sostanziali”.

Naturale che la terribile notizia abbia innescato un selloff pesante alla borsa di Tokyo con l’indice Nikkei che e’ arrivato a perdere fino al 14% per poi chiudere a -10,6%. In due sedute i cali sono pari a quasi il -17%.

La crisi nucleare ha un impatto anche sui singoli titoli Usa, con General Electric che e’ sottoposta a intense pressioni. La conglomerata industriale ha disegnato i reattori delle centrali giapponesi. Anche le societa’ minerarie attive nell’uranio, come Denison Mines e Uranium Energy, continuano a essere in pesante ribasso.

Sul fronte macro l’attenzione sara’ concentrata nel comunicato di politica monetaria della Fed, atteso verso le 19 italiane (14 ora locale). Quasi certamente – almeno secondo il parere degli analisti interpellati da Bloomberg – le autorita’ americane porteranno a compimento le misure straordianarie di allentamento monetario (secondo round di acquisto di Treasury a lunga scadenza per $600 miliardi). Ma gli economisti sono divisi su quella che sara’ la mossa successiva.

Intanto dai dati annunciati prima del suono della campanella sono arrivate notizie tutto sommato positive. I prezzi alle importazioni sono saliti dello 0,6% se depurati dalla componente petrolifera, che ha registrato un balzo del 3,7% in febbraio. Le esportazioni sono cresciute dello 0,9% se si esclude la componente agricola. L’indice Empire State che misura l’attivita’ manifatturiera dell’area di New York e’ salito per il quarto mese di fila.

Tra le altre piazze finanziarie europee Piazza Affari cede il 3,41%. Ma il calo e’ in sintonia se non in alcuni inferiore a quello subito dalle borse del Vecchio Continente. Lo Stoxx 50 e’ in ribasso del 4,12%, Londra del 2,65%, Parigi del 4,04% e Francoforte del 4,98%.

Sugli altri mercati, i prezzi del petrolio continuano a retrocedere ma provano a risalire dai minimi di seduta sulla scia delle notizie secondo cui il re del Bahrein ha dato ordine alle forze armate del paese di intraprendere le misure necessarie per sedare le rivolte di matrice sciita. Secondo quanto riferito all’agenzia stampa Associated Press da un funzionario di sicurezza, un soldato saudita e’ stato ucciso da un colpo di arma da fuoco partito da uno dei manifestanti delle forze di opposizione nel Regno dei Due Mari. Non e’ chiaro quanto questo evento avra’ un impatto sul livello di violenza che le proteste raggiungereanno. Il re del Bahrein ha appena dichiarato tre mesi di stato di emergenza nazionale.

I futures con scadenza aprile del greggio scambiano in flessione di $3,34 a $97,85 il barile. I contratti con scadenza aprile dell’oro arretrano del 2,46% a $1.389,8 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro cede terreno sul dollaro, in area $1,3889 (-0,74%). Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,23%, in ribasso di 12,6 punti base.

Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 arretra di 34,7 punti a quota 1.255,8 (-2,69%).

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in calo di 69 punti a 2255,8 (-3,01%).

Il contratto sull’indice Dow Jones scambia in ribasso di 270 punti (-2,26%) in area 11.656.