(WSI)-Dopo un avvio in rialzo, Piazza Affari ha virato decisamente in terreno negativo, con l’indice FTSE/MIB sotto i 21.000 pts.
Ancora sottopressione il comparto bancario-assicurativo che ieri ha pagato una serie di trimestrali poco brillanti. Debole anche Mediaset, che ha ceduto oltre il 6% ieri penalizzata dalla revisione al ribasso da parte degli analisti delle stime e dei giudizi sulla società dopo conti che non sono stati accolti con favore dal mercato.
Tra i titoli ‘minori’ da monitorare Interpump, che ha archiviato i primi nove mesi del 2010 con una crescita dei ricavi del 23% ed un balzo dell’utile netto del 73,7%. Ricca l’agenda societaria di oggi, con i Cda sui risultati del terzo trimestre di A2A, Acea, Atlantia,Bulgari, Buzzi, Snai, Unipol e Montepaschi.
Quest’ultima ha chiuso il terzo trimestre con un risultato netto di periodo di EUR95,8 mln, in crescita del 38% a/a e con un margine di interesse nel trimestre a EUR907,0 mln,in leggero calo dai EUR925,0 mln del trimestre precedente. Prosegue il rafforzamento patrimoniale con il Tier1 a fine settembre all’8,4% dal 7,8%di fine giugno. Al netto dei Tremonti Bond il Tier 1 è circa del 7,2%.
Fondiaria-Sai (EUR7,045): il gruppo assicurativo ha ceduto il 3,89% ieri sulla scia dei conti dei primi nove mesi 2010, che hanno evidenziato un rosso di EUR431,4 mln rispetto all’utile di EUR0,9 mln dello stesso periodo dello scorso anno. A penalizzare il gruppo assicurativo hanno inoltre contribuito le ipotesi di un possibile aumento di capitale e dell’esclusione del dividendo 2010.
Prysmian (EUR13,34): ha chiuso il terzo trimestre con ricavi in crescita del 7,6% a EUR1,182 mld, sopra le attese del mercato diEUR1,090 mld, ed un utile netto di EUR51,0 mln, in calo rispetto ai EUR70,0 mln di un anno prima ma sopra le previsioni del mercato che si auspicava un utile di EUR44,0 mln.
CAMBI E COMMODITIES
Sul mercato dei cambi, perde slancio il rally del biglietto verde sulle principali controparti. La valuta Usa si mantiene comunque in prossimità di livelli tecnici importanti il cui superamento potrebbe innescare nuovi acquisti contro euro e yen. In lieve flessione il dollaro australiano, appesantito dall’aumento di disoccupati di ottobre.
A Seoul si è intanto aperto il vertice G20, tra i cui temi figurano anche il mercato dei cambi e gli squilibri economici globali. In arrivo domani al termine dei lavori, il comunicato finale non dovrebbe troppo discostarsi da quello dei ministri finanziari il mese scorso. Intorno alle 09:00 l’Eur/Usd scambia a 1,3780, mentre lo yen quota a 113,30 sulla moneta unica e a 82,20 sul dollaro.
Sul fronte delle commodities, negli ultimi scambi sulla piazza asiatica i derivati sul greggio viaggiano in rialzo di circa mezzo dollaro, superando agilmente la soglia di USD 88,0 al barile al massimo degli ultimi 25 mesi. A monte del rialzo l’inatteso decumulo delle scorte Usa segnalato dai numeri Eia di ieri e i dati sulla produzione industriale cinese.
MACROECONOMIA
Nessun dato macro da segnalare oggi, complice la chiusura di Wall Street per festività.
In Giappone, l’indagine mensile Tankan a cura di Reuters sulla fiducia del settore manifatturiero mostra a novembre un peggioramento a quota 16 dal 19 di ottobre. Sempre in Giappone, gli ordinativi di macchinari subiscono a settembre una frenata mensile del 10,3%, la flessione più pronunciata dal marzo 2008.
In Cina, l’inflazione mostra ad ottobre il record degli ultimi venticinque mesi. Sommata agli ultimi dati macro sul dinamismo dell’economia e soprattutto a quelli sui finanziamenti bancari, la statistica giustifica il nuovo innalzamento delle riserve varato nei giorni scorsi dalla banca centrale e lascia ipotizzare una prossima stretta sui tassi.
OBBLIGAZIONI E MONETARIO
Mattinata positiva per i benchmark tedeschi, titolo di riferimento per il reddito fisso della Zona Euro, che si ispirano alla performance positiva dei titoli di Stato Usa sulla piattaforma asiatica.
Per la sessione odierna si prevedono volumi sottili in ragione della pausa della piazza Usa, il cui mercato obbligazionario è fermo per il ‘Veterans’ Day’. Il debito dei paesi periferici dell’Eurozona sarà oggi probabilmente ancora nell’occhio del ciclone in attesa di maggiore chiarezza sulla situazione dell’Irlanda e la capacità di Dublino di far fronte ai pesantissimitagli al bilancio pubblico necessari a risanare i conti.
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