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Ftse Mib: rialzo post-vacanze. Bce: in un anno compra bond per 110 mld

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Roma – Dopo aver aperto in ribasso dell’1,7%, il Ftse Mib e’ arrivato a sfiorare per un momento guadagni anche del 3% prima di chiudere in progresso dell’1,78%. Tutto merito delle notizie che arrivano dal fronte geopolitico e che vedono protagoniste la Libia e l’imminente sconfitta del rais.

“Il mercato in questo periodo e’ assolutamente umorale, pero’ la notizia della Libia e’ positiva per tutto il comparto energy. Alcuni titoli hanno ovviamente interessi particolari nel paese, quindi salgono di più”, spiega a Reuters un trader di Piazza Affari.

La settimana scorsa la Banca Centrale Europea ha comprato 14,3 miliardi di euro in bond governativi dell’area euro, per impedire un contagio della crisi del debito e dare fiducia ai mercati. In totale i bond accumulati nell’ambito di un programma lanciato dall’istituto di Francoforte a maggio 2010, in piena crisi greca, hanno raggiunto i 110,5 miliardi di euro.

Tuttavia la borsa si sta dimenticando di come la crisi stia infettando le banche, come sottolinea Peter Ftchir, money manager di TF Market Advisors. Al contrario dell’azionario, i mercati creditizi parlano chiaro, invece. I CdS di SocGen, ovvero i contratti swap che indicano il costo per assicurarsi contro un default del debito, sono 15 punti base in rialzo a 320, quelli di Bank of America di 5, mentre i rispettivi titoli guadagnano terreno. I cds del debito sovrano (SOVX) sono in rialzo di 4 punti base a quota 292. Per non parlare dei Cds greci, schizzati a 2.000 punti.

EFFETTO LIBIA SUL FTSE MIB, GIALLO INTESA

A Piazza Affari, i titoli legati al settore petrolifero ed energetico, ma anche delle costruzioni, fanno uno scatto in avanti, scommettendo sulle commosse e sul ritorno dell’operatività nel paese nella fase post Gheddafi. Ansaldo balza così del 6,5% e Eni vola del 7,5%. Forti acquisti anche su Telecom Italia, A2A e Fiat Industrial.

In un listino prevalentemente dipinto di verde, che tenta di riposizionarsi saldamente sopra i 15.000 punti, spiccano anche le ricoperture sui bancari, dopo che Société Générale ha reso noto di non intravedere un rischio di Opa dopo il crollo del titolo. Unicredit fa +1,61%, Ubi Banca +2,7%, Banco Popolare +2,63% e MPS +2,11%.

Intesa SanPaolo vira in rosso improvvisamente sul finale, ma non se ne conoscono le ragioni. Oggi l’AD Corrado Passera ha reso noto che la banca ha aumentato l’esposizione in portafoglio verrso i titoli di stato italiano.

MAGGIORE PROPENSIONE AL RISCHIO, SI RESTRINGE SPREAD BTP/BUND

In generale, la voglia di rialzo è giustificata con la maggiore propensione al rischio, come dimostra anche la performance del Bund tedesco, che dopo giorni di rialzi a valori record, fa qualche passo indietro virando in territorio negativo. Tale situazione permette allo spread BTP/Bund di restringersi a 282,5.

I cali sui Bund portano i rendimenti decennali tedeschi a risalire al 2,126%. I rendimenti spagnoli a 10 anni sono al 4,975%, lievemente superiori a quelli italiani, al 4,951%, mentre quelli dei Treasury a dieci anni viaggiano attorno al 2,109%.

Intervistata da Class Cnbc, Carla Tretto di Mts, sottolinea che il trend del Bund è solo una parentesi e ha una natura prevalentemente tecnica. Intanto, i cds sui titoli di stato greci a cinque anni rimbalzano a 2000 punti base.

MANOVRA: ANALISTI TEMONO RECESSIONE E RIALZO DEBITI

Mentre fino all’ultimo minuto la maggioranza si spacca su varie misure, con il leader della Lega Bossi che fa le pernacchie ad Angelino Alfano e il ministro Roberto Calderoli che paventa una patrimoniale per soli ricchi, Bloomberg avverte che proprio le misure di austerity che il governo sta sfornando nel disperato tentativo di ridurre il debito potranno tradursi – ironia della sorte – in recessione e quindi, alla fine, in più debito. Le dichiarazioni degli economisti di Barclays, Morgan Stanley, Citigroup, Société Générale.

ALTRE PIAZZE EUROPEE POSITIVE, EURO TORNA A $1,44

Londra chiude con guadagni pari allo 0,87%, Francoforte in calo dello 0,25%, Parigi avanza dell’1,05% e l’indice di riferimento Eurostoxx 50 fa segnare un +0,98%.

Sul fronte valutario l’euro sale dello 0,2% nei confronti del dollaro, riagguantando la soglia dei $1,44 ($1,4421), mentre contro lo yen avanza a 110,64. Al momento l’euro vale 1,1342 franchi svizzeri.

ORO AL NUOVO RECORD

Sul fronte delle commodities, i futures sul petrolio accelerano al rialzo e balzano dello 0,92%, a quota $82,86 dollari al barile. L’oro è invece a un soffio da quota $1900 l’oncia e aggiorna nuovi record, a $1.894,80 dollari.