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Ftse Mib brinda a quota 22.000, futures Usa in rialzo

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In attesa dell’apertura della giornata di contrattazioni a Wall Street, l’azionario europeo continua a puntare verso l’alto, grazie alla spinta che arriva dalle banche e complice, anche, la diffusione dell’indice Ifo, salito infatti nel mese di gennaio a 110,3 punti, oltre i 109,8 punti attesi dagli analisti.

Nessun dato economico rilevante è in arrivo oggi dagli Stati Uniti: l’attesa è dunque per le novità provenienti dal fronte aziendale Usa, con i risultati di bilancio di Bank of America e General Electric che saranno resi noti prima dell’inizio della seduta. Nel frattempo, i futures sul Dow Jones salgono di 22 punti (+0,19%), quelli sul Nasdaq sono in aumento di 5,25 punti (+0,23%) e quelli sullo S&P 500 crescono di 3,50 punti (+0,27%).

Tornando in Europa, nella prima giornata di scadenze tecniche del 2011 sui mercati azionari, si mette in evidenza ovunque rally delle banche. Londra sale così dello 0,73%, Francoforte fa +0,71%, Parigi aumenta dell’1,44%. Ma il listino migliore si conferma anche oggi Madrid (quasi 2%), dopo alcune indiscrezioni secondo cui il governo spagnolo avrebbe intenzione di agire in tempi strettissimi per risolvere i problemi bancari del paese, nazionalizzando le casse di risparmio e iniettando nel loro capitale 30 miliardi di euro.

E gli stessi acquisti sulle banche permettono al Ftse Mib di crescere dell’1,70% e di festeggiare il superamento di quota 22.000 punti. Madrid e Milano si confermano così i listini migliori.

In ogni caso i buy sulle banche interessano tutta l’Europa, che accoglie con favore anche i rumor sulla britannica Royal Bank of Scotland, che potrebbe chiedere lo sganciamento dallo stato di protezione dello stato. Il titolo balza più del 5%.

Sotto i riflettori sul mercato valutario il continuo apprezzamento dell’euro, che supera quota 1,35, attestandosi a New York a 1,3526 dollari sulle aspettative di nuovi piani per risolvere i problemi della zona Euro. La moneta unica avanza anche nei confronti dello yen a quota 112,08 e nei confronti del franco svizzero arriva a oltrepassare quota 1,30, a 1,3033.

In particolare il Wall Street Journal parla delle opzioni prese in considerazione dell’Europa per risolvere la crisi di fiducia sull’euro. Il riferimento è alla possibilità di consentire ai Piigs di attingere al Fondo salva-stati per riacquistare con operazioni di buy back i propri titoli di stato a un valore inferiore rispetto a quello nominale.

Un’altra notizia che vede in primo piano l’Europa è la dichiarazione di Fitch: l’agenzia di rating ha affermato che esiste tuttora il rischio di downgrade per i debiti sovrani dell’Europa e che il Portogallo potrebbe entrare anche in recessione quest’anno. I rating più a rischio sono quelli sulla Grecia e Spagna: quest’ultima, secondo Fitch, dovrebbe agire per ristrutturare il proprio sistema bancario.

Ma i mercati azionari oggi guardano al lato positivo della medaglia e comunque la stessa Fitch ha ammesso che l’Europa le politiche messe in atto per rispondere alla crisi fiscale dell’eurozona sono al momento “ragionevolmente coerenti”.

In questa giornata in cui i finanziari sono sotto i riflettori, protagonisti rimangono per l’appunto i balzi dei bancari italiani. Gli esperti commentano il rally da inizi anno e si chiedono se sia arrivato il momento di posizionarsi sul comparto, che tanto aveva sofferto – come nel caso della Spagna – nel corso del 2010.

Rimanendo a Milano, occhio a Fondiaria-Sai (+4,50%), per le speculazioni che riguardano le dimissioni dell’amministratore delegato Marchionni. Tra gli altri titoli migliori -appunto i bancari – svetta Ubi Banca con un rally del 5,6%; attenzione anche al rally di Azimut Holding (+6%), di Buzzi Unicem (+4,79%) e di Finmeccanica (+5,02%). Acquisti anche su Intesa SanPaolo (+2,95%), Impregilo (+2,16%) e Banca Popolare di Milano, che sale di quasi il 3%.

Tra i peggiori, Fiat Spa (-0,96%) -mentre Fiat Industrial sale dell’1,36%-, Ansaldo (-0,83%) e Tenaris (-0,53%).

Infine, sui mercati delle commodities, da segnalare il rialzo dei futures sul petrolio sul Nymex a 90,04, ovvero +45 centesimi rispetto all’ultima rilevazione, e il ritracciamento dell’oro sul Comex, che scende di 4 dollari a 1.342,5 dollari l’oncia.